SUGGESTIONI D’ORIENTE
L’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO, sulla sponda lombarda del lago Maggiore, là dove spesso le acque toccano la campagna con acquitrini e giunchi, è invece l’insediamento su una roccia alpina che si tuffa nelle acque del lago. E il lago che appare sempre pronto alla cartolina si fa talvolta di pessimo umore, come ben ricordava Hemingway. Questo cattivo umore nel Medioevo scatenava tempeste come quella che convinse l’usuraio duecentesco Alberto Besozzi di Arolo a far voto in caso di salvezza. Lui si salvò e nacque un curioso eremo tagliato nella roccia come le grotte di Cappadocia. La passione edificatoria successiva, quella che sfociò nel costruire della Controriforma, trasformò la frugalità in esaltazione, lasciandovi due edifici ecclesiali degni d’attenzione. Siccome il fortunato malcapitato si rivolse a santa Caterina d’Alessandria, il sacello duecentesco nel quale riposa oggi cita della santa la sua arca funebre del monte Sinai. Un viaggio incredibile nell’Oriente che inizia prendendo il vaporetto a Laveno e porta il visitatore in una dimensione storica inattesa quanto lo è il paesaggio che potrà ammirare dagli archi nella roccia. Poi si risale in battello e si vede lentamente allontanarsi un’immagine da cartolina come vorremmo fosse ancora quella di un’Italia intatta.
Santa Caterina del Sasso compare nelle riprese del film di Dino Risi La stanza del vescovo (1977); l’eremo venne inoltre utilizzato da Salvatore Nocita nel suo sceneggiato televisivo su I promessi sposi (1989) come convento di Fra Cristoforo.
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da Milano: 80 chilometri