L’ESERCITO DEGLI ANGELI
MUSICANTI
A SARONNO SI VA NON SOLO per annusare nell’aria il profumo delizioso dell’amaretto che cuoce nel forno… Nell’aria di Saronno si librano evocazioni ben più coinvolgenti ancora, quelle degli angeli musicanti piazzati nella cupola del santuario della Beata Vergine dei Miracoli. Si tratta del grande lavoro ultimo di Gaudenzio Ferrari, quello nel quale il pittore piemontese sceso lentamente verso Milano dalla Valsesia riassume la propria estetica personale, e le mutazioni che hanno portato dal quattrocentismo leonardesco alla rivoluzione manierista che chiude il primo ciclo del Rinascimento. Tutto ciò ovviamente allo scopo di disseminare lassù nella cupola il più incredibile esercito d’angioli d’ogni specie con strumenti musicali d’ogni tipo: la più bella documentazione italiana della storia strumentale d’allora. Tutto ciò avviene in un turbinio dove le facce gioiose, gioconde, rubiconde delle creature celesti vanno a roteare attorno a un punto centrale dal quale ci guarda il Dio onnipotente. L’effetto è coinvolgente, il gioco architettonico e pittorico affascina l’occhio dell’amatore avvertito come l’osservazione dell’endoscheletro di un riccio marino affascina quello di un fanciullo. E le delicatezze inattese scappano dalle regole auliche del Rinascimento centro-italiano per assumere quell’aria più fresca che vien dalle Alpi, quelle che portano al Nord.
La Lazzaroni, produttrice tra gli altri biscotti degli “Amaretti di Saronno”, fu la prima impresa italiana a industrializzarne la produzione. La diffusione è tale che nel 2010 in una scena del film fantasy Harry Potter e i Doni della Morte, appare una latta rossa di Amaretti di Saronno.
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da Milano: 28 chilometri