Nei due giorni seguenti, Moss e Peterson dovettero testimoniare in tribunale per il caso di un tizio che era entrato armato nel supermercato di Sydenham. Ora che Marco Frost era stato formalmente accusato dell’omicidio, la maggior parte degli agenti assegnati al caso di Andrea era stata dirottata su altre indagini. Erika era incastrata in un limbo, in attesa della sua udienza disciplinare. Marsh la chiamò quella mattina.
«Sei andata con Moss da Linda Douglas-Brown e Giles Osborne?», chiese.
«Sissignore».
«Ho ricevuto lamentele da entrambi, e sir Simon minaccia di inoltrare un reclamo formale».
Quindi alle loro chiamate rispondi, e alle mie no?, fu sul punto di dire Erika. Poi si morse la lingua. «Signore, sono andata lì per dare una mano a Moss, e non mi è stato chiesto di esibire un distintivo».
«Piantala, Erika».
«Signore, lei è al corrente del ritrovamento del secondo cellulare di Andrea?»
«Sì. Moss l’ha scritto nel rapporto».
«E?»
«E tu hai trattenuto delle prove. Il biglietto che hai ricevuto».
«Ma quel biglietto…».
«Chissà da dove proviene. Per esempio, i tuoi colleghi di Manchester. Parecchi ce l’hanno ancora con te…». Marsh si interruppe. «Mi dispiace averlo detto… ma Erika, penso che dovresti lasciar perdere».
«Cosa? Signore, le ha viste le foto?»
«Sì, le ho viste, e ho letto attentamente il rapporto di Moss. E mentre lo leggevo sentivo la tua voce. Comunque non dimostra ancora nulla, non hai nessun appiglio per sostenere che questa… persona, chiunque sia, abbia a che fare con la morte di Andrea o di Ivy».
«O di Tatiana, di Karolina, di Mirka?»
«Finora sei riuscita solo a far arrabbiare un sacco di gente, e a infangare la memoria di Andrea Douglas-Brown».
«Ma signore, non le ho scattate io quelle foto…».
«E lei aveva semplicemente un telefono segreto, santo cielo! Tutti hanno dei segreti».
«Immagino che questa non sia una conversazione ufficiale».
«Esatto, Erika. E forse devo ricordarti che nemmeno la tua presenza è ufficiale. Sei ancora sospesa. Adesso cerca di comportarti in modo ragionevole, goditi lo stipendio pieno. Posso dirti con sicurezza che se tieni un profilo basso e la bocca chiusa tornerai in servizio il mese prossimo».
«E fino a quando dovrò tenere un profilo basso? Finché Marco Frost non finirà dentro per un crimine che non ha commesso?»
«I tuoi ordini…».
«Da chi provengono i miei ordini?», lo interruppe. «Da lei, dal commissario capo Oakley o da sir Simon Douglas-Brown?».
Marsh rimase in silenzio per un istante.
«Domani ci sono i funerali di Andrea Douglas-Brown. Non voglio vederti lì. E non voglio che qualcuno mi dica che sei andata a ficcare il naso da qualche altra parte. Quando questa storia finirà – se tornerai in servizio – mi assicurerò che ti trasferiscano molto, molto lontano. Sono stato chiaro?»
«Sissignore».
Marsh riattaccò. Erika tornò a sedersi sul divano. Era furiosa. Imprecò contro Marsh e poi anche contro se stessa. Aveva perso la bussola? Il suo istinto l’aveva ingannata?
No, non era così.
Si fumò una sigaretta e poi si dedicò a scegliere dei vestiti appropriati per un funerale.