La sera seguente, dopo una lunga settimana di lavoro, Isaac Strong si stese sul divano insieme a Stephen Linley. Aveva cucinato una bella cenetta per festeggiare il romanzo che Stephen aveva appena consegnato al suo editore.
«Vuoi un altro po’ di champagne, Stevie?», chiese Isaac.
«Lo champagne nel cestello del ghiaccio con il fazzoletto bianco arrotolato intorno al collo della bottiglia? Quello champagne lì intendi?», chiese Stephen sollevando il viso dal petto di Isaac per guardarlo meglio.
«Che male c’è a fare le cose per bene?», mormorò Isaac, stampandogli un bacio sulla fronte.
«Non conosco nessun altro che serva lo champagne a casa come se fosse al ristorante», rise Stephen. Si spostò in modo che Isaac potesse alzarsi. «E quello dove l’hai preso?», domandò indicando con il bicchiere il cestello del ghiaccio, posato su un carrello accanto al divano.
«L’ho ordinato da Lakeland», rispose Isaac tirando fuori la bottiglia e riempiendo i bicchieri.
«E il carrello?»
«Quello viene dall’obitorio. In genere ci tengo il segaossa e tutti i miei attrezzi… Mi pareva macabro e deliziosamente appropriato per festeggiare il tuo nuovo libro».
«Wow, Mister Perfettino l’ha rubato dal lavoro! Sono onorato», rispose Stephen bevendo un sorso dello champagne freddo e frizzante. Isaac si rimise sul divano e si strinse a lui. Dalla cucina partì l’allarme di una sveglia, si alzò di nuovo per andare a spegnerlo.
«Non mi dire che è un altro piatto?», si lamentò Stephen.
«No, l’ho messo per Crimewatch».
«Santo cielo. Risparmiami la tua amica poliziotta con le sue orribili maniere… e quell’orribile caschetto».
«Erika non ha delle maniere orribili. E neanche il suo caschetto è orribile».
«Posso ammettere che è un taglio comodo. È lesbica, vero?».
Isaac sospirò. «No, era sposata, te l’ho già detto… È rimasta vedova».
«Si è ammazzato, immagino».
«No, è morto in servizio…».
«Ah sì», disse Stephen bevendo un altro sorso di champagne. «La retata antidroga, adesso ricordo. È morto per colpa della tua amica insieme ad altri quattro poliziotti della sua squadra… Sai una cosa, sarebbe una bella trama per un libro».
«Così sei crudele, Stephen. E non mi piace».
«Be’, se prendi me prendi il pacchetto completo», sorrise Stephen. «Sono una stronza senza peli sulla lingua… E comunque le cambierei il nome».
«Non scriverai proprio nessun libro sulla mia amica… E adesso guardiamo Crimewatch. Si parla di un caso a cui ho lavorato anch’io. Interesse professionale, oltre che personale».
Isaac prese il telecomando e accese la televisione. Proprio mentre partiva la sigla di Crimewatch.
«Allora, ci sono stati due omicidi, vero? Si tratta di un serial killer?»
«Sì».
«È stato un vero shock. Jack Hart si chiamava, vero?», disse Stephen.
«Shhh!», sibilò Isaac. E così rimasero in silenzio ad ascoltare il presentatore di Crimewatch che illustrava il primo omicidio.
«La prima vittima è il dottor Gregory Munro, medico di base della zona di Honor Oak Park a South London. È stato visto per l’ultima volta intorno alle diciannove del ventisette giugno, mentre tornava a casa dal lavoro…».
L’inquadratura si spostò sull’attore che interpretava la parte del medico. Raggiungeva tranquillamente la casa di Laurel Road, era ancora giorno, e un gruppetto di bambini giocavano a saltare la corda per strada.
«Ma questa è una sciocchezza. Nessuno lascia più i bambini da soli in strada al giorno d’oggi», attaccò Stephen, bevendo un altro sorso di champagne. «Ormai sono tutti segregati in casa. I genitori li tengono incollati alla TV o al cellulare… E sai come fanno i pedofili a adescarli? In rete. È una cosa a dir poco pazzesca…».
«Shhh», ripeté Isaac.
Sullo schermo apparve una giovane attrice vestita di nero, che percorreva un sentiero scuro alle spalle della casa. La telecamera catturò un primo piano del suo viso, illuminato dalle luci del treno che correva alle sue spalle.
«È molto carina», disse Isaac.
«Un viso delicatissimo», concordò Stephen. «Davvero pensano che si tratti di una donna? Questa, poi, è poco più di una ragazzina…».
L’inquadratura adesso ritraeva la casa da dietro, dal punto di osservazione della ragazza ferma sul sentiero. La giovane allungò una mano e spostò un ramo di un albero, mentre l’attore che interpretava Gregory Munro si muoveva in cucina. La ragazza si tirò su il cappuccio nero della felpa e si abbassò, strisciando attraverso un’apertura nella recinzione ed entrando nel giardino.
«Mi chiedo come facciano a sapere tutte queste cose», disse Stephen.
«Non posso discutere i dettagli del caso con te», rispose Isaac. «Lo sai».
«Stiamo guardando un programma della BBC One insieme a milioni di sfigati che non hanno niente di meglio da fare il venerdì sera», disse Stephen, alzando gli occhi al cielo. «Avanti, mettiamo un porno e ti permetterò di scoparmi. Da ubriaco mi sento un po’ una troietta…».
«Stephen, fammi vedere!».
Continuarono a guardare la donna che avanzava sul prato e s’insinuava dentro casa attraverso una finestra che dava sulla cucina.
«È davvero raccapricciante», disse Stephen. «Pensare che qualcuno possa sgattaiolare in casa tua in quel modo e mettersi a gironzolare per le stanze senza che tu lo sappia…».