100
Durante la proiezione del video, commentato dall’agente speciale Ridge con ulteriori informazioni sul soggetto, mantenemmo tutti un contegno impassibile e professionale.
«Qualche notizia di carattere storico-biografico. Bowie passò dal dipartimento di polizia di Philadelphia al Secret Service nel 1988. Per tredici anni lavorò senza infamia e senza lode, ma dopo l’11 settembre le sue prestazioni cominciarono a peggiorare. Nel febbraio 2002, a seguito di un episodio di utilizzo improprio di arma da fuoco sul quale non voglio soffermarmi, Bowie venne radiato.»
A quel punto prese la parola Cormorant, che proiettò una foto di un anonimo palazzo di uffici.
«Nel 2004 Bowie aprì la Galveston Security qui a Washington...»
«Galveston?» chiese qualcuno.
«È il nome della sua città natale» rispose Cormorant. «Adesso la società ha filiali a Philadelphia e Dallas, e Bowie ha un patrimonio netto di circa sette milioni di dollari. Il fatto che lavorasse su Philadelphia non è probante, ma vale la pena notare che nelle indagini su Zeus è coinvolto almeno un esponente del clan dei Martino di Philadelphia.»
Cormorant mi cercò con lo sguardo, prima di continuare. «Un’altra cosa da sottolineare è che dai tabulati telefonici risultano due chiamate dal cellulare di Bowie al cellulare trovato oggi nell’abitazione di Remy Williams. La prima fu effettuata due mesi fa e la seconda quattro giorni fa.»
«Dove si trova adesso Bowie?» chiese uno degli agenti.
«Lo stiamo sorvegliando. Alle ventitré di ieri sera era a casa. Abbiamo messo di guardia sei agenti.»
«Quando possiamo intervenire?» chiese qualcun altro. Nella sala si sentiva che tutti erano impazienti, non tanto di partire con l’operazione, quanto di chiudere il caso una volta per tutte.
Ridge guardò l’ora. «Partiremo appena sarete pronti» disse. Tutti cominciarono ad alzarsi.