25

Con il divisorio alzato e i vetri scuri, antiproiettile e a isolamento acustico, fu la riunione più privata che il vicepresidente ebbe quel giorno, tenuto conto della sua agenda fitta di impegni.

Reese trasse un respiro e cominciò a riferire quello che aveva scoperto. Tanto per cominciare, FBI e dipartimento di polizia avevano entrambi aperto un’inchiesta. Indagavano su un omicidio, ma presumevano che ve ne fossero altri, di prostituti maschi e femmine. Zeus non era ancora stato identificato, sempre che esistesse veramente.

«Ho appena saputo che abbiamo un altro problema» disse, voltandosi verso Cormorant. «Dan, tu conosci Alex Cross?»

«Ispettore del dipartimento di polizia di Washington, specializzato in serial killer e omicidi di una certa importanza. Sta seguendo un certo caso di omicidio?» Cormorant era sempre preparatissimo. «Sappiamo che è coinvolto. Lo stiamo tenendo d’occhio.»

«E come mai io l’ho dovuto scoprire da solo?»

Cormorant contò sulle dita di una mano. «Niente telefoni. Niente e-mail. Te lo ricordi? Ti posso passare le informazioni soltanto quando ti vedo, Gabe. Mi sembra che adesso ne stiamo parlando.»

«Un momento» intervenne il vicepresidente. «Cosa sappiamo di Zeus, Dan?»

«Sbrigati, se puoi» disse Reese. Erano già quasi in K Street, che purtroppo era meno trafficata del solito.

«È complicato. Le strade da percorrere sono diverse. Alcune intercettazioni puntano verso un club privato della Virginia, un luogo di incontri che assicura la massima discrezione. Un sex club, pare. È possibile che Zeus ci sia andato. Probabile, direi. Continua a venire fuori la Casa Bianca, per l’esattezza il Gabinetto, ma forse a causa del nome in codice Zeus. Spero che sia solo per questo.»

Tillman si rabbuiò e si protese verso Cormorant. «Tutto qui? Non avete scoperto altro?»

«Questa è un’indagine per omicidio. Non si risolvono da sole, in genere. Il club si chiama Blacksmith Farms. Abbiamo i nomi di alcuni clienti. Fa capo a un clan mafioso.»

Tillman sbottò: «Come mai non riusciamo a capire chi è Zeus?»

«Mi dispiace, ma non posso muovermi troppo o rischio di attirare l’attenzione. Non siamo certi al cento per cento che Zeus sia stato nel club in questione. Abbiamo un sacco di voci, ma nulla di sicuro.»

A Reese non piacque il tono che stava usando Cormorant con il vicepresidente e con lui. «Voci, dunque. Chi altro ne è a conoscenza?»

«Due funzionari del Comando operativo interforze e uno dell’intelligence, ma è tutto contenuto. Nessun punto di contatto con l’ufficio della vicepresidenza.»

Cormorant strizzò l’occhio a Reese. «Ti devi calmare. Non serve agitarsi. Ci stiamo muovendo più in fretta che possiamo, ma i controlli da eseguire sono tanti. E le circostanze non potrebbero essere peggiori.»

Reese aveva voglia di mandarlo a quel paese, ma non voleva perdere le staffe davanti a Tillman. Tuttavia, quella situazione era esplosiva come non succedeva da molto tempo a Washington. Un serial killer legato al Gabinetto? Alla Casa Bianca?

«Raccomanderei che tutti i verbali della tua scorta siano considerati da qui in avanti dati sensibili e riservati. A tempo indeterminato.»

«Un ordine di questo genere metterebbe la tua firma dove non vuoi che ci sia» gli fece notare Cormorant.

«Però segrega quel genere di informazioni fuori della portata degli altri» replicò Reese pronto. Su questa cosa Tillman aveva il potere di bypassare non soltanto il Security Office della Casa Bianca, ma anche la legge sull’informazione.

«Okay» disse Tillman, annuendo al capo di Gabinetto. Era fatta. Chiese: «E riguardo a questo ispettore Cross? Quanto ci dobbiamo preoccupare?»

Cormorant rifletté un momento. «Non possiamo saperlo, finché non scopre qualcosa, sempre che ci riesca. Lo tengo d’occhio e, se dovessero esserci dei cambiamenti, vi aggiornerò...»

«Non aggiornare me» intervenne Tillman con decisione. «D’ora in avanti passa tutto attraverso Gabe.»

«Perfetto.»

Reese si stava passando una mano fra i capelli molto più frequentemente di quanto si rendesse conto. Erano quasi arrivati al Convention Center e occorreva chiudere la discussione.

Chiese velocemente: «C’è altro che devo sapere? Che vi siete tenuti per voi? Tipo chi è Zeus?»

Cormorant arrossì, ma disse soltanto: «Siamo arrivati».

Il segno del male
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