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Incontrai di nuovo clandestinamente Ned Mahoney il sabato pomeriggio, questa volta in un parcheggio molto trafficato di M Street, a Georgetown.
Mentre fermavo la macchina, mi vennero in mente le scene hard di Tutti gli uomini del Presidente, sia nel libro che nel film. Stava succedendo qualcosa di simile. Che cosa? E perché?
Ned era già lì, quando scesi dall’auto. Mi porse una busta marrone con il timbro del Bureau. Dentro c’erano dei fogli, alcuni scritti, altri con due foto per pagina.
«Cos’è questa roba?»
«Renata Cruz e Katherine Tennancour» disse lui. «Scomparse entrambe. Presunte morte.»
Le foto ritraevano le due ragazze in diversi luoghi della città in compagnia di uomini prevalentemente bianchi, più anziani di loro.
«Questo non è David Wilke?» domandai, indicando un uomo che assomigliava moltissimo al presidente della Commissione Servizi Armati del Senato.
Ned fece di sì con la testa. «Risposta esatta. Le due ragazze hanno come clienti regolari diversi uomini di potere: per questo le tenevamo d’occhio. Katherine Tennancour lavorava anche al club in Virginia. Dell’altra non siamo sicuri.»
Non dissi nulla. Mi limitai a guardare Mahoney.
«So cosa stai pensando» fece lui. «Che dovremmo spuntare l’elenco dei politici.»
La faccenda stava diventando sempre più insidiosa. Non c’era modo di scovare l’assassino e la sua rete senza tirar fuori un bel po’ di panni sporchi. Avremmo rovinato la vita a molti familiari innocenti. E quello sarebbe stato solo l’inizio.
Molti governi erano saltati per meno, e molte elezioni presidenziali erano andate a catafascio per scandali del genere. Si preannunciava una lotta senza esclusione di colpi. Mi vedevo già convocato davanti alla Commissione Affari Interni. Chi pensa che noi poliziotti non vediamo l’ora di trovarci in mezzo a casi scottanti come quello, non c’è mai passato in prima persona.
«Gesù, Ned. È come se stessimo aspettando un uragano.»
«No, Alex: è come se stessimo rincorrendo un uragano» ribatté. «Ci cadrà addosso una montagna di merda. Non ami Washington?»
«Di solito, sì. In questo momento, non tanto.»
«Senti» disse, tornando serio. «L’FBI se ne sta occupando a pieno ritmo. Sta per scoppiare un inferno. Se ti vuoi tirare indietro, ti capisco. E, se lo vuoi fare, ti conviene farlo adesso. Basta che mi restituisci quella busta.»
Rimasi sorpreso dalla sua proposta. Ero convinto che Ned mi conoscesse bene. Ne dedussi che il suo doveva essere un avvertimento.
«Vuoi dire che state per fare una retata nel club della Virginia?» gli chiesi.
«Sto aspettando l’autorizzazione a procedere inaudita altera parte» spiegò.
«E a quel punto?»
Ned sorrise e, se non erro, mi lanciò uno sguardo soddisfatto. «Non spegnere il cellulare, quando torni a casa, stasera. Ti chiamo.»