19
Trentacinque chilometri di fitto bosco virginiano separavano la casa di Remy Williams dal resto del mondo. Una bella zona di verde selvaggio e incontaminato gli dava tutta la privacy di cui aveva bisogno. Uno poteva gridare tutta la notte, senza che lo sentisse anima viva.
Non che ci fosse nessuno che gridava o faceva altro, là in mezzo. Remy apprezzava l’efficienza ed era bravo nel suo lavoro.
Che consisteva nel disfarsi di prove.
Non gli piacevano le sorprese, come i fari delle auto che attraversarono la sua finestra nel buio quella sera.
Uscì subito con uno dei tre fucili Remington 870 che teneva a portata di mano proprio a quello scopo: ospiti sgraditi. Corse fuori e si mise in posizione su un lato del bungalow, in maniera da vedere la berlina scura che si fermava proprio davanti alla porta.
Vide che era una Pontiac, o nera o blu scuro.
Scesero due uomini. «C’è nessuno?» gridò uno di loro. Era una voce familiare, ma Remy continuò a imbracciare il fucile per sicurezza.
«Cosa fate qui?» urlò. «Non mi ha avvertito nessuno.»
Le ombre dei due uomini si voltarono dalla sua parte. «Rilassati, Remy. L’abbiamo trovato.»
«Vivo?»
«Per ora.»
Remy si fece avanti e posò il fucile per prendere una lampada a batterie. La accese.
«E l’altra? La ragazza che è fuggita?»
«La stiamo cercando» disse il bianco, che era il più arrogante dei due. Remy non si ricordava come si chiamavano: era meglio così. Sapeva che il sudamericano era quello più in gamba, e il più pericoloso. Stava sempre zitto, ma all’occorrenza era letale.
Si avvicinò alla macchina e batté la lampada sul bagagliaio.
«Aprite.»