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Parlare con Ned Mahoney era stato utile, ma mi aveva fatto venire il mal di testa. Per questo, tornando in Judiciary Square, misi un CD di Brahms. Mentre guidavo per le strade di Washington, mi arrivò un messaggio della segretaria di Ramon Davies: il responsabile della Divisione investigativa mi voleva vedere al più presto. Dopo l’avvertimento di Ned, e tenuto conto del fatto che l’ultima volta che Davies mi aveva chiamato era stato per dirmi che Caroline era stata uccisa, mi preoccupai.
Arrivai al Daly Building e, anziché prendere l’ascensore, salii le scale di buon passo fino al secondo piano. La porta dell’ufficio di Davies era aperta e io bussai allo stipite.
Davies era chino su una serie di scartoffie. La parete dietro la sua scrivania era piena di diplomi e riconoscimenti, fra cui anche quello di Detective dell’anno 2002. Nel 2004 avevo ricevuto io quel premio, ma non avevo un ufficio abbastanza grande in cui appenderlo. Lo tenevo in un cassetto a casa; non ero neppure sicurissimo di sapere quale.
Davies mi salutò con un cenno del capo. Non eravamo amici, ma lavoravamo bene insieme e ci stimavamo reciprocamente. «Venga, si accomodi. E chiuda la porta.»
Mi sedetti e mi cadde l’occhio su alcune fotocopie sulla sua scrivania, nelle quali riconobbi la mia scrittura.
«Stava leggendo l’incartamento di Caroline?»
Davies non mi rispose subito. Si appoggiò allo schienale e mi fissò. Poi disse: «Mi hanno chiamato quelli degli Affari Interni, stamattina».
Era l’ultima cosa che avevo voglia di gestire in quel momento. Affari Interni era il nuovo nome di quello che una volta era il Reparto deontologia professionale. Prima ancora, si chiamava Affari Interni. Il dipartimento di polizia di Washington non brilla per fantasia.
«Cosa volevano?»
«Penso che lei lo sappia. Ha per caso minacciato quel coglione di Ryan Willoughby di Channel Nine? Lui dice di sì. E la sua segretaria conferma.»
Mi appoggiai allo schienale e presi fiato, prima di rispondere. «Stronzate. Abbiamo avuto una conversazione un tantino accesa, tutto lì.»
«Okay. Ieri invece mi ha telefonato un membro del Congresso, Mintzer. Vuol sapere perché?»
Non ci potevo credere, anche se era tipico degli uomini di potere di Washington, sempre pronti a fare la voce grossa. «Caroline aveva i numeri di telefono di Willoughby e di Mintzer.»
«Non ho bisogno che lei mi dia i dettagli, almeno per ora.» Sollevò il fascicolo a mo’ di spiegazione. «Voglio che mi assicuri che resterà nei binari.»
«D’accordo. Ma questa non è un’indagine normale, e non solo perché mia nipote è stata uccisa e fatta a pezzetti.»
«Lo so benissimo, Alex. Proprio per questo è importante. Certe lamentele possono diventare un problema per lei e per l’inchiesta in generale.»
Mentre parlavo con Davies, riflettei sulla situazione. Quando gli indagati si lamentano del trattamento subito da parte degli inquirenti, le possibilità sono quattro: le loro proteste sono accolte, dichiarate infondate, ritenute indimostrabili per insufficienza di prove oppure possono portare all’esonero dell’inquirente in oggetto. Ero abbastanza certo che, nella peggiore delle ipotesi, sarei finito nella categoria numero quattro.
Davies, però, non aveva ancora finito. «Le sto dando più ampi spazi di manovra che agli altri della divisione» disse.
«Grazie. Ne sto facendo buon uso, glielo assicuro. Nonostante le possa sembrare il contrario.»
Davies accennò un sorriso. Mi fissò ancora un istante, poi si appoggiò allo schienale e cominciò a mettere via le carte. Capii che il colloquio era finito, almeno per ora.
«Voglio che continui a indagare, Alex. Ma la avverto che se qualcuno cercherà di togliermi il caso, la esonererò.»
Si alzò in piedi e io capii che era meglio andarmene, finché potevo. «Mi tenga informato. Non voglio doverla convocare di nuovo. Mi chiami.»
«Va bene.» E me ne andai. Se fossi rimasto un minuto di più, avrei dovuto dirgli del colloquio che avevo avuto con Ned Mahoney e in quel momento era meglio evitare, visto che Davies era già dell’idea di togliermi il caso.
Gli avrei raccontato tutto in un secondo tempo. Prima, dovevo chiarire un paio di cosette.