35

Parlare con Ned Mahoney era stato utile, ma mi aveva fatto venire il mal di testa. Per questo, tornando in Judiciary Square, misi un CD di Brahms. Mentre guidavo per le strade di Washington, mi arrivò un messaggio della segretaria di Ramon Davies: il responsabile della Divisione investigativa mi voleva vedere al più presto. Dopo l’avvertimento di Ned, e tenuto conto del fatto che l’ultima volta che Davies mi aveva chiamato era stato per dirmi che Caroline era stata uccisa, mi preoccupai.

Arrivai al Daly Building e, anziché prendere l’ascensore, salii le scale di buon passo fino al secondo piano. La porta dell’ufficio di Davies era aperta e io bussai allo stipite.

Davies era chino su una serie di scartoffie. La parete dietro la sua scrivania era piena di diplomi e riconoscimenti, fra cui anche quello di Detective dell’anno 2002. Nel 2004 avevo ricevuto io quel premio, ma non avevo un ufficio abbastanza grande in cui appenderlo. Lo tenevo in un cassetto a casa; non ero neppure sicurissimo di sapere quale.

Davies mi salutò con un cenno del capo. Non eravamo amici, ma lavoravamo bene insieme e ci stimavamo reciprocamente. «Venga, si accomodi. E chiuda la porta.»

Mi sedetti e mi cadde l’occhio su alcune fotocopie sulla sua scrivania, nelle quali riconobbi la mia scrittura.

«Stava leggendo l’incartamento di Caroline?»

Davies non mi rispose subito. Si appoggiò allo schienale e mi fissò. Poi disse: «Mi hanno chiamato quelli degli Affari Interni, stamattina».

Era l’ultima cosa che avevo voglia di gestire in quel momento. Affari Interni era il nuovo nome di quello che una volta era il Reparto deontologia professionale. Prima ancora, si chiamava Affari Interni. Il dipartimento di polizia di Washington non brilla per fantasia.

«Cosa volevano?»

«Penso che lei lo sappia. Ha per caso minacciato quel coglione di Ryan Willoughby di Channel Nine? Lui dice di sì. E la sua segretaria conferma.»

Mi appoggiai allo schienale e presi fiato, prima di rispondere. «Stronzate. Abbiamo avuto una conversazione un tantino accesa, tutto lì.»

«Okay. Ieri invece mi ha telefonato un membro del Congresso, Mintzer. Vuol sapere perché?»

Non ci potevo credere, anche se era tipico degli uomini di potere di Washington, sempre pronti a fare la voce grossa. «Caroline aveva i numeri di telefono di Willoughby e di Mintzer.»

«Non ho bisogno che lei mi dia i dettagli, almeno per ora.» Sollevò il fascicolo a mo’ di spiegazione. «Voglio che mi assicuri che resterà nei binari.»

«D’accordo. Ma questa non è un’indagine normale, e non solo perché mia nipote è stata uccisa e fatta a pezzetti.»

«Lo so benissimo, Alex. Proprio per questo è importante. Certe lamentele possono diventare un problema per lei e per l’inchiesta in generale.»

Mentre parlavo con Davies, riflettei sulla situazione. Quando gli indagati si lamentano del trattamento subito da parte degli inquirenti, le possibilità sono quattro: le loro proteste sono accolte, dichiarate infondate, ritenute indimostrabili per insufficienza di prove oppure possono portare all’esonero dell’inquirente in oggetto. Ero abbastanza certo che, nella peggiore delle ipotesi, sarei finito nella categoria numero quattro.

Davies, però, non aveva ancora finito. «Le sto dando più ampi spazi di manovra che agli altri della divisione» disse.

«Grazie. Ne sto facendo buon uso, glielo assicuro. Nonostante le possa sembrare il contrario.»

Davies accennò un sorriso. Mi fissò ancora un istante, poi si appoggiò allo schienale e cominciò a mettere via le carte. Capii che il colloquio era finito, almeno per ora.

«Voglio che continui a indagare, Alex. Ma la avverto che se qualcuno cercherà di togliermi il caso, la esonererò.»

Si alzò in piedi e io capii che era meglio andarmene, finché potevo. «Mi tenga informato. Non voglio doverla convocare di nuovo. Mi chiami.»

«Va bene.» E me ne andai. Se fossi rimasto un minuto di più, avrei dovuto dirgli del colloquio che avevo avuto con Ned Mahoney e in quel momento era meglio evitare, visto che Davies era già dell’idea di togliermi il caso.

Gli avrei raccontato tutto in un secondo tempo. Prima, dovevo chiarire un paio di cosette.

Il segno del male
titlepage.xhtml
part0000.html
part0001.html
part0002.html
part0003.html
part0004.html
part0005.html
part0006.html
part0007.html
part0008.html
part0009.html
part0010.html
part0011.html
part0012.html
part0013.html
part0014.html
part0015.html
part0016.html
part0017.html
part0018.html
part0019.html
part0020.html
part0021.html
part0022.html
part0023.html
part0024.html
part0025.html
part0026.html
part0027.html
part0028.html
part0029.html
part0030.html
part0031.html
part0032.html
part0033.html
part0034.html
part0035.html
part0036.html
part0037.html
part0038.html
part0039.html
part0040.html
part0041.html
part0042.html
part0043.html
part0044.html
part0045.html
part0046.html
part0047.html
part0048.html
part0049.html
part0050.html
part0051.html
part0052.html
part0053.html
part0054.html
part0055.html
part0056.html
part0057.html
part0058.html
part0059.html
part0060.html
part0061.html
part0062.html
part0063.html
part0064.html
part0065.html
part0066.html
part0067.html
part0068.html
part0069.html
part0070.html
part0071.html
part0072.html
part0073.html
part0074.html
part0075.html
part0076.html
part0077.html
part0078.html
part0079.html
part0080.html
part0081.html
part0082.html
part0083.html
part0084.html
part0085.html
part0086.html
part0087.html
part0088.html
part0089.html
part0090.html
part0091.html
part0092.html
part0093.html
part0094.html
part0095.html
part0096.html
part0097.html
part0098.html
part0099.html
part0100.html
part0101.html
part0102.html
part0103.html
part0104.html
part0105.html
part0106.html
part0107.html
part0108.html
part0109.html
part0110.html
part0111.html
part0112.html
part0113.html
part0114.html
part0115.html
part0116.html
part0117.html
part0118.html
part0119.html
part0120.html
part0121.html
part0122.html
part0123.html
part0124.html
part0125.html
part0126.html
part0127.html
part0128.html
part0129.html
part0130.html
part0131.html
part0132.html