102

Portai persino il caffè.

Anche Siegel lo aveva portato, quindi la caffeina non ci mancava. Parcheggiammo la Crown Vic che ci aveva messo a disposizione l’FBI sul lato est di Twelfth Street, tra M e N Street.

Era un tratto di strada stretto, alberato, con molti lavori in corso. Il palazzo di Frances Moulton – che speravamo fosse Steven Hennessey – si chiamava The Midlands.

Il suo appartamento era all’ottavo di dieci piani e aveva due grandi finestre che si affacciavano sulla strada. Non c’erano luci accese, quando Max e io arrivammo, pronti a una lunga attesa.

Dopo aver detto tutto quello che c’era da dire sulle indagini, ci trovammo un po’ in imbarazzo. Ci furono alcuni lunghi silenzi, ma alla fine ricominciammo a chiacchierare. Siegel mi fece una di quelle tipiche domande che i federali fanno quando non hanno niente di meglio da dire.

«Allora, come mai hai deciso di entrare in polizia?» disse. «Se non sono indiscreto.»

Sorrisi, guardandomi le ginocchia. I suoi tentativi di fare l’amicone erano quasi esagerati.

«A Hollywood non sono riuscito a sfondare. E nemmeno nel basket» risposi, serissimo. «E tu?»

«Sai com’è. La prospettiva di viaggiare in Paesi esotici. L’orario flessibile.»

Per una volta, riuscì a farmi ridere. Prima di uscire di casa avevo deciso che non sarei stato tutta la notte a rimuginare su quanto era detestabile Siegel, perché sarebbe stata una vera e propria tortura.

«Ti dico una cosa» continuò. «Credo che sarei anche potuto diventare un delinquente molto in gamba, se le cose fossero andate diversamente.»

«Non dirmi che hai ideato l’omicidio perfetto.»

«Perché? Tu no?» ribatté Siegel.

«No comment» replicai, togliendo il coperchio al mio secondo bicchiere di caffè. «Tutti i poliziotti ci pensano e ci ripensano... Se non è il delitto perfetto, è il furto perfetto.»

Siegel lasciò passare un po’ di tempo, poi disse: «Ma se ti si presentasse l’occasione di far fuori qualcuno – qualcuno che si merita veramente di morire – e fossi sicuro di farla franca, lo uccideresti?»

«No» risposi. «È una china troppo pericolosa, secondo me. Ci ho pensato.»

«E dai!» Siegel rise e si appoggiò alla portiera voltandosi in modo da guardarmi bene in faccia. «Metti di trovarti a tu per tu con Kyle Craig in un vicolo buio. Senza testimoni. Lui ha finito le munizioni e tu hai ancora la tua Glock. Mi stai dicendo che non premi subito il grilletto, rimandando a dopo gli scrupoli di coscienza?»

«Esatto» dissi. Mi pareva un po’ strano che avesse nominato proprio Kyle Craig, ma lasciai correre. «Sarei tentato, ma non lo ammazzerei. Lo arresterei. Lo farei tornare nel supercarcere di Florence.»

Mi guardò con un gran sorriso come se si aspettasse che sorridessi anch’io e disse: «Sul serio?»

«Sul serio.»

«Non so se crederti o no.»

Mi strinsi nelle spalle. «Che cosa vuoi che ti dica?»

«Che sei un essere umano. Su, Alex, non si va avanti in questo mestiere senza almeno un piccolo cedimento al lato oscuro.»

«Verissimo» ammisi. «Lo so per esperienza. Sto solo dicendo che, in quella situazione, non premerei il grilletto.» Non ero del tutto sicuro che avrei resistito alla tentazione, ma non volevo affrontare l’argomento con Max Siegel.

«Interessante» commentò, voltandosi di nuovo in avanti, verso la facciata del Midlands. «Molto interessante.»

Il ritorno del killer
titlepage.xhtml
part0000.html
part0001.html
part0002.html
part0003.html
part0004.html
part0005.html
part0006.html
part0007.html
part0008.html
part0009.html
part0010.html
part0011.html
part0012.html
part0013.html
part0014.html
part0015.html
part0016.html
part0017.html
part0018.html
part0019.html
part0020.html
part0021.html
part0022.html
part0023.html
part0024.html
part0025.html
part0026.html
part0027.html
part0028.html
part0029.html
part0030.html
part0031.html
part0032.html
part0033.html
part0034.html
part0035.html
part0036.html
part0037.html
part0038.html
part0039.html
part0040.html
part0041.html
part0042.html
part0043.html
part0044.html
part0045.html
part0046.html
part0047.html
part0048.html
part0049.html
part0050.html
part0051.html
part0052.html
part0053.html
part0054.html
part0055.html
part0056.html
part0057.html
part0058.html
part0059.html
part0060.html
part0061.html
part0062.html
part0063.html
part0064.html
part0065.html
part0066.html
part0067.html
part0068.html
part0069.html
part0070.html
part0071.html
part0072.html
part0073.html
part0074.html
part0075.html
part0076.html
part0077.html
part0078.html
part0079.html
part0080.html
part0081.html
part0082.html
part0083.html
part0084.html
part0085.html
part0086.html
part0087.html
part0088.html
part0089.html
part0090.html
part0091.html
part0092.html
part0093.html
part0094.html
part0095.html
part0096.html
part0097.html
part0098.html
part0099.html
part0100.html
part0101.html
part0102.html
part0103.html
part0104.html
part0105.html
part0106.html
part0107.html
part0108.html
part0109.html
part0110.html
part0111.html
part0112.html
part0113.html
part0114.html
part0115.html
part0116.html
part0117.html
part0118.html
part0119.html
part0120.html
part0121.html
part0122.html
part0123.html
part0124.html
part0125.html
part0126.html
part0127.html
part0128.html
part0129.html
part0130_split_000.html
part0130_split_001.html
part0130_split_002.html
part0130_split_003.html
part0130_split_004.html
part0130_split_005.html
part0130_split_006.html
part0130_split_007.html
part0130_split_008.html
part0130_split_009.html
part0130_split_010.html
part0130_split_011.html
part0130_split_012.html
part0130_split_013.html
part0130_split_014.html
part0130_split_015.html
part0130_split_016.html
part0130_split_017.html
part0130_split_018.html
part0130_split_019.html
part0130_split_020.html
part0130_split_021.html
part0130_split_022.html
part0130_split_023.html
part0130_split_024.html
part0130_split_025.html
part0130_split_026.html
part0130_split_027.html
part0130_split_028.html
part0130_split_029.html
part0130_split_030.html
part0130_split_031.html
part0130_split_032.html
part0130_split_033.html
part0130_split_034.html
part0130_split_035.html
part0131.html