40
Nella sede di True Press regnava una gran confusione, come sempre quando c’era una scadenza da rispettare. Dovevano consegnare il menabò agli stampatori entro le sette e non avevano ancora finito di rivedere le bozze.
Colleen Brophy si sfregò gli occhi, cercando di concentrarsi sull’editoriale. Dirigeva il settimanale da due anni e le piaceva molto, ma era un lavoro stressante. Se non avessero stampato in tempo il giornale, gli ottanta barboni che campavano vendendolo si sarebbero ritrovati in difficoltà. E quella era gente che doveva scegliere fra colazione, pranzo o cena.
Perciò, quando Brent Forster, uno degli stagisti, la chiamò, disturbandola per l’ennesima volta in quella giornata, dovette farsi forza per non mandarlo a quel paese.
«Colleen? Vieni a vedere. È molto interessante. Colleen?»
«Se non sta andando a fuoco, pensaci tu» gli rispose, malamente.
«Sta andando a fuoco, Colleen. Devi venire a vedere» fu la risposta del ragazzo.
Colleen si spostò sulla sua poltroncina con le rotelle: era uno dei pochi vantaggi dell’avere una sede minuscola.
Sullo schermo del computer di Brent c’era un’email. Il mittente era un certo jayson.wexler@georgetown.edu. L’oggetto era: «Volpi nel pollaio».
«Non ho tempo per le spam, Brent. Né adesso né mai. Cos’è?»
Il ragazzo si spostò. «Leggila.»