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Andai a Penn Branch ad aspettare che Bree uscisse dal lavoro. Avevo una voglia matta di vederla e, quando arrivò, le feci un gran sorriso.
«Ma che bella sorpresa!» esclamò lei. Poi mi diede un bacio. Avevamo smesso di preoccuparci che i colleghi ci vedessero. «A cosa devo il piacere? Mi stai viziando!»
«È un segreto» risposi. Le aprii la portiera. «Ti voglio portare in un posto.»
Era da un po’ che lo volevo fare e, nonostante le mille incombenze lavorative, avevo deciso di tenere fede al mio piano. Percorsi North Capitol Street verso Michigan Avenue e la Catholic University. Parcheggiai vicino al campus.
«Allora?» Bree guardò dal parabrezza dubbiosa. «Mi sembrava avessimo detto che volevamo una cerimonia semplice. Forse non mi sono spiegata abbastanza bene.»
La basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione è una delle dieci chiese più grandi del mondo. A parer mio, è anche la più bella di Washington, se non di tutti gli Stati Uniti.
«Non ti preoccupare» le dissi. «Siamo qui solo per farci un giretto. Dai, vieni.»
«Va bene. Non me la conti giusta, Alex.»
In stile romanico bizantino, la basilica è solenne e maestosa. Le enormi arcate ti fanno sentire piccolo piccolo, ma danno anche un gran senso di pace. Gli effetti di luce creati dai mosaici dorati hanno una qualità che non ho mai visto altrove.
Presi Bree per mano e la condussi lungo una delle navate laterali, oltre il transetto, verso le tre absidi da cui si può ammirare la basilica in tutto il suo splendore.
«Mi fai vedere l’anello, Bree?»
«L’anello?»
Sorrise, un po’ confusa, ma me lo diede. Mi inginocchiai e le presi la mano.
«È una proposta di matrimonio?» mi domandò. «Perché nel caso, amore mio, ti vorrei informare che ho già detto di sì.»
«Dimmelo di nuovo, allora. Al cospetto di Dio.» Presi fiato, improvvisamente agitato.
«Prima di conoscerti, stavo bene, non avevo bisogno di te. Almeno, così mi sembrava. Poi, però, ti ho conosciuta e... Niente succede per caso.» Non mi ero preparato nessun discorso e mi stavo impappinando un po’. Mi stavo anche commuovendo, peraltro. «Tu mi hai donato la fede, Bree. Non so spiegarti cosa voglia dire questo, per uno come me, ma spero di avere una vita a fianco a te per provarci. Brianna Leigh Stone, vuoi sposarmi?»
Bree sorrideva, ma aveva anche gli occhi lucidi. Non voleva lasciarsi andare, però. Neanche in quel momento.
«Sei tutto matto, Alex, lo sai?» disse.
«If lovin’you is wrong, I don’t want to be right» canticchiai a bassa voce.
«Okay, okay. Basta che non ti metti a cantare» mi bloccò. Scoppiammo a ridere come due ragazzini. Ma avevamo tutti e due le lacrime agli occhi.
Bree si inginocchiò davanti a me, mi prese la mano e si fece infilare l’anello al dito. Quando mi sfiorò le labbra con un bacio, provai un brivido che mi percorse lungo la schiena.
«Alexander Joseph Cross, puoi chiedermelo mille volte: la mia risposta sarà sempre sì.»