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Sono così abituato ad avere il telefono che squilla a tutte le ore che allungai la mano verso il comodino prima di rendermi conto che era la suoneria del cellulare di Bree, e non del mio. La radiosveglia segnava le 04.21. Oh Signore, che cosa è successo stavolta?
«Pronto, chi parla?» rispose Bree, al buio.
Si mise a sedere di scatto e, quando accese l’abat-jour, vidi che si teneva il telefono premuto sul petto e muoveva le labbra, bisbigliandomi a voce bassissima: «È Kyle Craig».
Mi tirai su di colpo anch’io. Quando le presi il telefono di mano, sentii che Kyle stava ancora parlando.
«Bree, tesoro? Ci sei?»
Se lo avessi avuto davanti, credo proprio che lo avrei ammazzato senza pensarci due volte. Ma cercai di mantenere il sangue freddo e di controllare le mie emozioni.
«Kyle, sono Alex. Non azzardarti mai più a chiamare questo numero» dissi, e chiusi la comunicazione.
Bree rimase letteralmente a bocca aperta. «Cosa ti è preso? Perché hai messo giù?»
«A tutto c’è un limite» risposi. «Mi sono stufato di lasciare che sia lui a dettare le regole del gioco.»
«Pensi che richiamerà?»
«Speriamo di no. Almeno dormiremo un po’» risposi.
Era cambiato qualcosa dentro di me. Non volevo più stare al gioco di Kyle. Non ce la facevo più.
Pochi secondi dopo, però, sentimmo la suoneria del mio cellulare.
«Cosa c’è?»
«Bree non ha risposto alla mia domanda» disse Kyle. «Volevo sapere come procedono i preparativi per le nozze. Ho pensato che fosse più opportuno chiederlo a lei che a te.»
«Non è vero» ribattei. «Hai pensato che telefonare a lei fosse più intimidatorio.»
Fece una risata che poteva quasi sembrare amabile. «E lo è stato?»
«Ora metto giù, Kyle.»
«Aspetta! C’è ancora una cosa. Importante. Altrimenti non ti avrei chiamato a quest’ora.»
Non gli chiesi di che cosa si trattava e stavo veramente per chiudere la chiamata quando aggiunse: «Vi ho fatto un regalo di nozze, visto che ho deciso di concedervi di sposarvi. Un pensierino. Per darti il tempo di dedicarti alla tua futura mogliettina».
Mi sentii raggelare. A quel punto, dovevo sapere. «Che cosa hai combinato, Kyle?»
«Se te lo dicessi adesso, ti rovinerei la sorpresa, non ti pare?» rispose. «Twenty-ninth e K Street, angolo nord-est. E sarà meglio che ti sbrighi.»