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Andarono a vendere i giornali vicino a Logan Circle, dove c’erano dei lavori in corso, e alla sera, esaurite tutte le copie, avevano le tasche piene di biglietti da un dollaro e di monete.
Con gli extra si comprarono due cheesesteak, una bottiglia di Jim Beam, un pacchetto di sigarette ciascuno e due spinelli già rollati da un tipo che conoscevano in Farragut Square. Ma il lusso più grande che si concessero fu una stanza in un motel da quattro soldi in Rhode Island Avenue.
Denny portò in camera la vecchia radio che tenevano in macchina. Non aveva le pile, ma la collegarono alla presa elettrica per avere un po’ di musica per i loro festeggiamenti.
Era bello starsene lì sdraiati su un materasso come si deve a godersi lo sballo, senza preoccuparsi che gli spegnessero le luci o gli rubassero le loro cose nel cuore della notte.
Quando alla radio trasmisero un vecchio brano dei Lynyrd Skynyrd, Denny lo ascoltò con particolare attenzione. Mitch, probabilmente, non l’aveva mai sentito.
Cause I’m as free as a bird, now...
«Senti, Mitch? Fa’ caso alle parole: ’perché sono libero come un uccello, adesso’.»
«E cioè?»
«La libertà è la cosa più importante. È la differenza fra noi e i bastardi che ammazziamo. Perché quella gente non è mica libera. Per un cazzo. Non possono manco soffiarsi il naso senza prima consultare le commissioni di controllo. Non è libertà, quella. È come avere un’ancora appesa al collo.»
«E un bersaglio disegnato sul culo» disse Mitch, ridacchiando come un bambino. Sentiva l’effetto della marijuana. Aveva gli occhi rossi, e aveva anche bevuto più della sua metà di Jim Beam.
«Fattene un altro goccio, dai» gli disse Denny, porgendogli la bottiglia. Poi si sdraiò a sentire i Lynyrd Skynyrd e a contare le crepe sul soffitto. Dopo un po’, sentì che Mitch russava.
«Mitch?» lo chiamò.
Nessuna risposta. Si alzò e lo scrollò per una spalla.
«Dormi, amico? Sembra proprio di sì. Russi pure!»
Mitch si girò dall’altra parte e continuò a ronfare più forte di prima.
«Bene, bene. Adesso io vado a fare una commissione. Tu dormi tranquillo.»
Si infilò gli scarponi e prese la chiave della stanza. Un secondo dopo, era già fuori.