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Appena venni a sapere delle email inviate a True Press, chiamai un mio vecchio contatto della Cyber Unit dell’FBI, Anjali Patel. Avevamo lavorato assieme al caso del DCAK e sapevo che il suo contributo sarebbe stato fondamentale.

Poco dopo, Anjali e io ci presentammo alla sede del settimanale, una stanza messa a disposizione gratuitamente da una chiesa di E Street.

«Non potete impedirci di pubblicarle!»

Fu la prima cosa che disse Colleen Brophy, quando capì chi eravamo. E continuò imperterrita a scrivere sul suo computer, lasciandoci lì impalati. Nella stanza c’erano altri tre giornalisti che lavoravano.

«Chi ha aperto le email per primo?» domandai.

«Io» rispose un ragazzo, alzando la mano. Aveva una maglietta con la scritta PACE, GIUSTIZIA E BIRRA. «Mi chiamo Brent Forster» si presentò poi.

«Lei è l’agente Patel, la vostra nuova migliore amica» dissi io. «Lasciale il computer, deve guardare un paio di cosette.» In realtà Anjali non aveva nessun bisogno che io le dessi manforte: sarebbe riuscita a cavarsela egregiamente da sola.

«Signora Brophy?» dissi poi, tenendo aperta la porta che dava sul corridoio. «Possiamo parlare un attimo a tu per tu?»

La direttrice del giornale si alzò di malavoglia e prese un pacchetto di sigarette dalla scrivania. La seguii fino in fondo al corridoio, dove lei aprì la finestra e si accese la sigaretta.

«Cerchiamo di far presto che ho da fare» disse.

«Va bene» acconsentii. «Capisco che avete un bello scoop, ma io ho bisogno della vostra collaborazione. Sono morte delle persone.»

«Lo so, lo so» replicò lei, come se non ci avesse appena fatto sentire bene accolti quanto un herpes. Purtroppo i senzatetto, e di conseguenza coloro che li difendono, tendono a vederci come un ostacolo, più che come alleati. Per certi versi è comprensibile, però...

«Non ho molto da dire» cominciò Colleen. «Abbiamo ricevuto le due email qualche ora fa. Se non le ha scritte questo Wexler, non so chi sia stato.»

«Capisco» dissi. «Ma, chiunque sia stato, vi ha fatto un bel favore, le pare? Le viene in mente qualcuno? Qualcosa che ci possa aiutare a capire?»

«Non dicono proprio delle fesserie, le pare?»

Mi faceva venire in mente il mio amico Ned Mahoney, dell’FBI, che parla a raffica e gesticola come un matto. Non avevo mai visto nessuno fumare tanto rapidamente. Non parlo di Ned, ma di Colleen Brophy.

«Spero non li dipingerete come degli eroi» dissi.

«Mi dia un po’ di fiducia, per favore» ribatté lei. «Ho fatto un master alla scuola di giornalismo della Columbia. E comunque non c’è bisogno che li dipingiamo noi come degli eroi: lo sono già. Almeno per tutti quelli che hanno il coraggio di ammetterlo.»

Mi si alzò la pressione. «Mi sorprende che dica questo, signora Brophy. Sono morte quattro persone. Come si fa a chiamare eroi quelli che le hanno uccise?»

«Sa quante persone crepano di freddo in mezzo alla strada?» ribatté lei. «O di malattia, perché non hanno i soldi per curarsi? Questi quattro morti avrebbero potuto migliorare le condizioni di vita di molti, e invece le hanno rese ancora più difficili. Pensavano solo ed esclusivamente al loro guadagno. Non sono una fan dei vigilantes, ispettore, ma mi piace la letteratura. E in questa vicenda io ravviso una sorta di giustizia poetica. Non è d’accordo?»

Colleen Brophy era tutt’altro che stupida, pensai. Dal punto di vista mediatico quello era un caso molto difficile, proprio per le ragioni che lei aveva appena esposto. Ma io non ero andato alla sede di True Press per discutere di questo: avevo ben altre domande da fare.

«Mi serve un elenco di tutti i suoi venditori, inserzionisti, sponsor e dipendenti.»

«Non esiste» fu la risposta di Colleen.

«Senta: possiamo aspettare di percorrere il lungo iter necessario per avere accesso a queste informazioni con tutte le autorizzazioni del caso, oppure lei mi dà quello che le ho chiesto e io fra cinque minuti me ne vado. Mi sembrava avesse fretta, prima.»

Mi lanciò un’occhiataccia e spense la sigaretta fuori dalla finestra, per infilarsi poi in tasca il mozzicone. «Non è che abbiano un indirizzo a cui andare a cercarli, essendo senzatetto» disse. «Non credo sarà facile rintracciarli.»

«Ragione in più per cominciare subito» replicai.

Il ritorno del killer
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