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popolo di washington,
nel pollaio sono entrate le volpi. arrivano di notte quando nessuno le vede e pigliano tutto quello che trovano e poi ingrassano metre gli altri fanno la fame, si ammalano e muoiono.
cè solo un modo x combattere le volpi. con le volpi non si può parlare e non si cerca manco di capirle. aspetti che vengano dove ti sei nascosto tu e gli pianti un proiettile nella testa. studi attendibili dimostrano che questo diminuisce del 100percento le probabilità che le volpi continuino a fotterti. ahahahaha.
vinton pilkey dlouhy downey sono solo linizio. ci sono un casino di altre volpi in giro. al governo, nei media, nelle scuole, forze armate, wall street e chi piu ne ha piu ne metta. stanno mandando in rovina il paese e sfido chiunque a dire di no.
a tutte le volpi in giro voglio dire una csoa: vi beccheremo vi troveremo e vi ammazzzeremo in maniera che non fate piu danni di quelli che gia avete fatto. cambiate registro o pagherete.
dio benedica l’america!
firmato, un patriota.
Colleen spinse all’indietro la poltroncina girevole. «Un patriota? Pensi sia autentica?»
«Buffo che tu me lo chieda» rispose Brent, aprendo un’altra email. «Cioè, buffo no. Però... Guarda.»
Ps a quelli di true press. dite alla polizia che non è uno scherzo. abbiamo lasciato un impronta sulla statua del leone del monumento vicino a d street. vedranno che corrispodne a quella che hanno già trovato.
Colleen tornò alla sua postazione.
«Chiamo la polizia?» chiese Brent.
«No, la chiamo io. Tu chiama gli stampatori e digli che consegniamo con un giorno o due di ritardo, ma che stavolta voglio ventimila copie, più altre mille del numero della settimana scorsa da vendere in attesa di quello nuovo.»
«Ventimila copie?»
«Esatto. Se te lo chiedono, ai venditori di’ che vale la pena di aspettare un giorno o due» disse. Per la prima volta da quella mattina, Colleen sorrise. «Mangeranno meglio, questa settimana.»