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Denny era al limitare del Georgetown Waterfront Park e osservava la scena al telescopio, mentre Mitch spostava continuamente il peso del corpo da un piede all’altro, nervoso, e finiva di bere la sua Mountain Dew Big Gulp.
«Cosa ci facciamo qui, Denny? Cioè, mi piace anche, però...»
«È necessario per farci un quadro della situazione, amico. Cerchiamo qualcuno che naviga in rete.»
Quel tratto di lungofiume, dal Key Bridge al Thompson Boat Center, era pieno di turisti, gente del posto e studenti che si godevano la bella giornata, prima che facesse troppo caldo. Un certo numero di loro era chino sul portatile e, per forza di cose, alcuni dovevano avere una connessione internet satellitare.
Mitch e Denny volevano prendere due piccioni con una fava: dividersi per vendere i giornali e intanto cercare il bersaglio giusto.
Dopo una mezz’oretta che si guardava in giro, Denny vide un gruppetto di ragazzi che lasciavano le loro cose per giocare a frisbee sul prato. Si sedette sull’erba lì nei pressi e fece segno a Mitch di andare verso la ringhiera lungo il fiume.
Appena i ragazzi si spostarono un po’ più in là, gli diede il secondo segnale grattandosi la testa e Mitch, obbediente, prese a fare la sua solita sceneggiata.
Si mise a gridare, agitò le braccia, afferrò la ringhiera e cominciò a scuoterla, come un prigioniero farebbe con le sbarre della cella. Trenta secondi dopo, lo guardavano tutti.
Denny fu svelto: prese il portatile di uno dei ragazzi, un bel MacBook Air, lo infilò in mezzo ai giornali e si allontanò verso l’uscita del parco.
Mentre passava sotto la Whitehurst Freeway, sentì che Mitch continuava a gridare. Non sarebbe stato il caso, ma evidentemente ci aveva preso gusto. Ne avrebbero riso poco dopo. A quel bestione piaceva un sacco ridere.
Il Suburban era parcheggiato a metà della salita, in una traversa vicino al Chesapeake and Ohio Canal. Denny vi salì, accese il computer e si mise al lavoro.
Dieci minuti dopo scese dalla macchina con un unico pensiero in testa. Fece il giro dell’isolato e prese la scaletta di legno traballante che portava sulla riva del canale, sette o otto metri sotto il livello della strada. Il sentiero lungo il corso d’acqua era frequentato da parecchia gente che faceva jogging, ma bastò il tempo di mezza sigaretta per avere un momento di solitudine.
Si chinò e immerse il portatile nell’acqua, lo mollò e lo guardò andare a fondo. Non l’avrebbero mai più ritrovato. Era stato fin troppo facile.
Missione compiuta, si disse. E sorrise fra sé, mentre risaliva per andare a cercare quello squinternato di Mitch.