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Sampson sapeva che di solito alle cinque del mattino ero già sveglio, ma quel giorno mi avrebbe chiamato comunque, a qualsiasi ora. Capii che era già al lavoro dal rumore del traffico in sottofondo e dalla tensione della sua voce.
«Ho bisogno di un favore, Alex. E grosso, temo.»
Istintivamente, cominciai a masticare più in fretta le uova della prima colazione e Nana mi lanciò un’occhiataccia. Le telefonate che arrivavano molto presto la mattina, o molto tardi la sera, non erano mai un buon segno, a casa nostra.
«Sentiamo» gli dissi. «Sono qui con Nana che mi guarda storto, e non so se ce l’abbia con te, con me o con tutti e due.»
«Con tutti e due» spiegò lei, con un tono di voce così cupo che pareva quasi un ruggito.
«Abbiamo un omicidio in Franklin Square. Un ragazzo non identificato. Assomiglia molto a quello di qualche tempo fa in Washington Circle, hai presente?»
Rimasi con la forchetta a mezz’aria. «Quello dei numeri?»
«Esatto. Non è che riesci a fare un salto qui prima che scoppi il casino?»
«Arrivo.»
John e io non teniamo la contabilità dei favori che ci scambiamo. Tra di noi vige la regola non scritta che, se uno dei due ha bisogno per qualche motivo, l’altro lo aiuta. Ma il motivo deve essere valido.
Pochi minuti dopo uscii dalla porta sul retro diretto verso il garage, annodandomi la cravatta. Fuori era ancora buio, ma intravidi un grigiore cupo all’orizzonte da cui capii che la giornata si annunciava nuvolosa, e molto probabilmente anche merdosa.
A quanto ricordavo del caso cui aveva accennato Sampson, un altro omicidio di quel genere era l’ultima cosa di cui il dipartimento aveva bisogno in quel periodo.
Alcuni mesi prima era stato trovato morto un giovane senzatetto, massacrato di botte e con una serie di numeri accuratamente incisi sulla fronte. Sarebbe finito in prima pagina nella cronaca di Washington, se non fosse stato un tossico senza fissa dimora. Neppure al dipartimento il caso era stato degnato di grande attenzione. Non era giusto, ma sul concetto di «giustizia» nella nostra amata capitale ci sarebbe stato da discutere fino a farsi diventare i capelli bianchi.
Adesso, davanti a un secondo omicidio dello stesso tipo, le cose cambiavano. Con le indagini sul misterioso cecchino in pieno svolgimento, i dirigenti del dipartimento erano sicuramente in fibrillazione e avrebbero giocato a scaricabarile, passando il caso alla Major Case Squad.
Immaginavo che John mi avesse interpellato per questo. Se il caso fosse passato alla mia unità, avrei potuto dire che me ne ero già occupato come consulente esterno e chiedere che mi affidassero la direzione delle indagini, dopo di che avrei potuto incaricare Sampson di seguirlo. Era l’equivalente della contabilità creativa applicato alle indagini di polizia, lo so, ma non sarebbe stata la prima volta che succedeva.