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La sera dopo, fecero le cose in maniera leggermente diversa dal solito, per cambiare un po’. Denny mollò Mitch con tutta l’attrezzatura nel vicolo dietro al Moore Building, andò a parcheggiare a quattro isolati di distanza e poi tornò indietro a piedi. Alla fine, sarebbe andato a riprendere la macchina.
Mitch lo aspettava dentro il palazzo. Salirono le scale fino al dodicesimo piano senza dire una parola, anche perché avevano sulle spalle trenta chili di roba ciascuno. E comunque non stavano andando a fare un picnic.
Sul tetto, si sentivano i rumori del traffico in Connecticut Avenue ma non si vedeva niente se non ci si sporgeva.
La facciata culminava in un frontone triangolare di mattoni, che nascondeva il tetto piatto: era come appostarsi in un casotto di caccia, con vista perfetta sul Mayflower Hotel, che era ancora uno degli alberghi più famosi di Washington.
Mentre Denny controllava al telescopio, Mitch prese posizione.
Il bersaglio, Skip Downey, era un tipo abitudinario e prendeva sempre la stessa suite. Ciò facilitava molto il compito a Denny.
Le tende della finestra erano scostate: voleva dire che il signor Downey non era ancora arrivato.
Venti minuti dopo, però, Downey aspettava con la sua «amichetta» che l’inserviente che li aveva accompagnati alla suite pigliasse i venti dollari di mancia e si togliesse dalle scatole.
Aveva un riporto vergognoso di capelli biondo rossicci, un milione di dollari in banca e una predilezione per le ragazze giovani e intelligenti. Quella che era con lui quel giorno aveva i capelli raccolti in uno chignon, occhiali tondi con la montatura di tartaruga e un tailleur un po’ troppo corto per essere credibile.
«Bow-chicka-wow-wow.» Denny si mise a canticchiare un motivetto hard per l’occasione. «Due finestre in giù e quattro di lato. Ce l’hai?»
«Ci sono» rispose Mitch, guardando dal proprio telescopio. Tolse la sicura. «Bella gnocca, Denny. È un peccato farla fuori, ti pare?»
«Infatti non la fai fuori, Mitch. Colpiscila a una spalla e falla cadere per terra. Prima il signor D., poi lei.»
«Prima il signor D. e poi lei» ripeté Mitch, preparandosi a far fuoco.
Downey versò due scotch, ingollò il suo e si avvicinò alla finestra.
«Tiratore pronto?» chiese Denny.
«Pronto» rispose Mitch.
Il bersaglio alzò le braccia a V per chiudere le tende color caffè.
«Vai!»