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Allen Duques, l’avvocato di Lawrence Berger, viveva a New Canaan, nel Connecticut. La sua casa era una dimora in stile Tudor di quasi novecento metri quadri, circondata da una tenuta di sei ettari, un po’ arretrata rispetto a una strada sterrata lungo la quale si ergevano altre costruzioni altrettanto pretenziose.
Apt conosceva il posto perché c’era già stato due volte, a fare commissioni per conto di Lawrence. Apt sapeva che Duques era l’esecutore testamentario di Lawrence, e per questo stava andando da lui.
Controllò con un tester che la recinzione sul retro della casa non fosse elettrificata, poi, tenendo le orecchie tese per sentire se c’erano cani da guardia, si aprì un varco con un tronchese.
Attraverso la finestra dello spazioso garage da cinque posti auto vide niente meno che una Mercedes decappottabile blu. Era una S65, ancora più bella di quella di Lawrence, un’auto con qualcosa come seicento cavalli di potenza.
Mentre controllava il caricatore della Colt M1911 silenziata, Apt sorrise pensando alla sua buona stella. Invece dell’auto a noleggio che aveva lasciato lungo la strada, una volta finito se ne sarebbe andato al volante di quel lussuoso missile tedesco.
Perlustrò velocemente il perimetro dell’imponente edificio finché non trovò il punto in cui le linee interrate di elettricità e telefono entravano in casa. Tranciò entrambe con un unico colpo facendo sprizzare scintille dalla lama del tronchesino.
Stava per forzare la ridicola serratura della porta della cucina sul retro, ma poi decise di sfondare il vetro con il manico del tronchesino. Era dentro e stava andando verso la sala da pranzo quando la vide. Una stampata di computer appesa di traverso alla luce della porta ad altezza del tronco.
Signor Apt, capisco che lei sia arrabbiato. Non sono a casa. Sul tavolo della sala da pranzo c’è un cellulare. Per favore, schiacci il pulsante di ripetizione dell’ultima chiamata così potremo parlarci.
Allen
Che fosse un trucco? pensò, facendo attenzione a rumori sospetti. Duques era furbo, quasi quanto Lawrence.
Dopo un istante, strappò la stampata e prese il Motorola posato al centro del grande tavolo rustico spagnolo.
«Carl, sono contento che abbia chiamato» disse Duques chiaramente sollevato.
«Dove sono i miei soldi, Allen?» chiese Apt.
«Ho congelato il conto. Non sapevo come contattarla altrimenti. Ci sono stati alcuni sviluppi.»
«Lei ha la mia totale e assoluta attenzione, Allen.»
«Sono desolato di dover informarla che il signor Berger è morto.»
Carl chiuse gli occhi e fece un respiro lungo e profondo. Sapeva che sarebbe successo, ma questo non rese meno dolorosa la notizia.
Riaprì gli occhi e fissò il quadro sopra la credenza. Sembrava l’opera di un impressionista francese, ma lui capì quasi subito che si trattava di una copia scadente acquistata in Vietnam.
Carl deglutì, con gli occhi lucidi.
Glielo aveva insegnato Lawrence.
Lawrence gli aveva dato tutto.