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Seguii il mio nonno intrepido, o forse solo sconsiderato, su per le scale.

«Mi manda Murphy» disse Seamus rivolto a Tommy Boy, ignorando totalmente l’uomo tatuato.

«Murphy?» ripeté Tommy Boy, senza muoversi dalla poltroncina di plastica da quattro soldi. «Frank Murphy? Quel piccolo vecchio allibratore della Quarantanovesima a cui permetto di lavorare solo per il mio buon cuore irlandese? Ti do una notizia, imbecille. Nel West Side ha meno potere di te. E adesso porta via il tuo culo secco da qua prima che mio fratello Billy te ne dia tante da costringerti a dire messa su una sedia a rotelle per il resto dei tuoi giorni.»

Mentre il fratello tatuato faceva un passo verso di noi, decisi che era venuto il momento di prendere in mano la situazione. La mia prima mossa fu quella di spingere Seamus delicatamente da parte. La mossa seguente, nonché ultima, fu quella di dare un calcio in maniera un po’ meno delicata alla testa del Flaherty seduto e contemporaneamente estrarre la Glock.

Lo aiutai ad alzarsi prendendolo per i capelli lunghi e unti, infilandogli la canna della pistola nell’orecchio come una matita in un temperino.

«Bennett! Ehi, ehi, fermo» disse il fratello poliziotto, alzando lentamente le mani. «Non c’è bisogno di fare così. Qui siamo tutti amici. Tu hai lavorato con il mio vecchio socio, Joe Kelly, quando eri alla Omicidi di Manhattan North.»

«Esatto, ho lavorato alla Omicidi» dissi. «E non ho problemi a commetterne uno adesso. Anzi, tre. Cosa te ne pare, Flaherty? Tre fratelli stronzi trovati a galleggiare morti a faccia in giù nella loro piscina.»

«Fammi capire. Saresti disposto a spararmi per una ragazzata?» chiese Tommy Boy dall’altro lato della mia Glock.

Io annuii con convinzione.

«Questa sera alle giostre tuo figlio per poco non ha ucciso uno dei miei. Farai meglio a convincerti che pur di proteggere i miei figli sono più che disposto a piazzarti una pallottola in quella tua testa di cazzo.»

«Capisco» disse Tommy Boy, guardandomi di sbieco al di là della pistola che gli solleticava il timpano. «Non ne sapevo niente. Penso di cominciare a capire la tua posizione. So anche cosa fare. Ecco, guarda. Seany!»

Qualche istante dopo la porta a zanzariera si aprì e il ragazzo grasso che terrorizzava la mia famiglia uscì sul patio. Quando vide me e suo padre conversare amabilmente separati dalla mia semiautomatica austriaca, gli cadde la mascella e rimase a bocca aperta come il personaggio di un cartone animato.

«Ehm... sì, papà?» disse, impaurito.

«Vieni qui» ordinò Flaherty senior.

Veloce come un serpente, Tommy Boy sfuggì alla mia presa prima che il ragazzo potesse muovere due passi. Prima che io capissi cosa stava per fare, sollevò il figlio e lo scaraventò giù dal patio. Invece di atterrare dentro la piscina come mi aspettavo, il ragazzo andò a sbattere contro di essa con un crac e poi cadde a faccia in avanti sul pavimento di cemento. Immediatamente si mise a urlare.

Cristo, pensai, lì impalato, sotto shock e ancora con la pistola in mano. Quando si dice amore estremo.

«Papà!» gridò il giovane Sean in ginocchio, con il sangue che gli usciva a fiotti dal naso. Alle sue spalle, l’acqua cominciava a gocciolare dalla fessura che con la sua mole aveva prodotto nella struttura di plastica della piscina.

«E non chiamarmi ’papà’, piccolo delinquente. Sta’ lontano dai figli di quest’uomo, hai capito?»

«Ma, papà...» disse Sean ansimando «sei stato tu a dirmi di dargli una lezione.»

«Be’...» fece Tommy Boy, lanciandomi un’occhiata imbarazzata. «Gliel’hai data. Ora basta. Non si picchiano i bambini più piccoli, idiota. C’è bisogno che te lo spieghi? D’ora in avanti se uno dei figli del signor Bennett si sbuccia un ginocchio, farai meglio ad avere un cerotto a portata di mano. Se succede ancora qualcosa a qualcuno di loro, passerai il resto delle tue vacanze in ospedale.»

«Sì, papà» disse Seany con voce lamentosa, correndo su per le scale del patio e sgattaiolando in casa.

«Sinceramente, Bennett» disse Flaherty alzando le mani con i palmi in avanti, «mi dispiace per questa faccenda. È tutta colpa mia. Mia moglie è andata in Irlanda per una settimana per seppellire sua madre. Non sono molto bravo a fare il padre. Senza di lei sta andando tutto in malora.»

«Ci vuole tempo per imparare» dissi, rimettendo l’arma nella fondina. «Sono contento che abbiamo potuto sistemare la faccenda.»

«Da uomo a uomo» aggiunse Seamus dietro di me.

«Ehi, c’è voluto un bel coraggio a venire qui, e io ve ne do atto» disse Tommy Boy Flaherty, mentre ci accingevamo ad andar via. «Se doveste mai aver bisogno di qualcosa – qualunque cosa – fatemelo sapere. Questo vale anche per lei, padre.»

«Vade retro, Satana» mormorò Seamus mentre ci allontanavamo.

Quando accesi il motore mi lasciai sfuggire un gran sospiro. Estrarre la pistola era stato un gesto a dir poco sconsiderato. Cosa diavolo mi era preso? Mentre partivamo, Seamus mi diede un buffetto orgoglioso sulla guancia.

«Vai avanti così e faremo di te un uomo, Mike, ragazzo mio» disse strizzando l’occhio. «È così che si risolvono le cose, nel West Side.»

Conto alla rovescia: Un caso di Michael Bennet, negoziatore NYP
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