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Dopo altre tre ore passate inutilmente alla mia scrivania a frugare tra le lettere del Figlio di Sam, ero cotto. Stavo per andarmene quando ricevetti una telefonata di Miriam che mi informava che il commissario stava tornando dopo aver tenuto un discorso a Philadelphia e voleva gli facessi rapporto di persona. Così rimasi altre due ore a fottermi gli occhi davanti al computer finché Miriam mi richiamò per dirmi che il Grande Capo aveva cambiato idea e che ero libero di andare.

Quella sera a Breezy Point era in programma la festa patrocinata dalla parrocchia locale, un evento che aspettavamo con ansia da quando era iniziata la nostra vacanza, e io mi ero cullato in questa romantica fantasia da liceale di portare Mary Catherine su tutte le giostre, stare seduto accanto a lei mentre gridava e rideva e magari vincere per lei uno di quegli stupidi peluche giganti.

Una volta tanto c’era poco traffico, e riuscii a tornare a Breezy Point in poco più di un’ora. Invece di puntare verso casa, andai direttamente a St. Edmund, sperando di essere ancora in tempo per godermi la festa.

Vedendo giostre e tendoni ancora montati accanto alla canonica, pensai per un attimo di avercela fatta, ma poi mi accorsi che tutte le luci erano spente. Anche il carretto dei bomboloni aveva chiuso.

Mi ero perso la festa, pensai, fermo col motore acceso accanto al parcheggio avvolto nell’oscurità. Persino i giostrai erano già a letto e dormivano della grossa.

Mi sentii terribilmente depresso. Non ero in grado di proteggere la città. Non riuscivo neppure a proteggere i miei figli da una banda di stupidi. E adesso mi ero anche perso il momento clou della tanto attesa vacanza estiva.

Rimasi a fissare le sagome nere, immobili e svettanti delle giostre contro il cielo scuro. Era il momento più deprimente della mia giornata e questo la diceva lunga. Me ne tornai verso casa.

Ma avevo parlato troppo presto. La mia giornata non era ancora finita. Neanche lontanamente. Mentre arrivavo davanti a casa, Seamus si alzò dai gradini del portico e mi fece cenno di avvicinarmi. Indossava jeans e T-shirt nera. Il collare da sacerdote era sparito. Cosa...?

«Finalmente» disse, chiudendo il cellulare con un gesto secco, mentre saliva in macchina. «Non perdere tempo a parcheggiare. Abbiamo un appuntamento.»

«Di cosa stai parlando?» dissi.

«Non volevo dirtelo, con tutto quello che sta succedendo in città.»

«Dirmi cosa?»

Seamus fece un gran sospiro. Gli occhi azzurri avevano un’espressione fredda sul volto segnato da rughe profonde.

«Abbiamo avuto un altro incidente con i Flaherty. È successo al luna park. Il ciccione, Sean, ha spinto Eddie vicino a una giostra. Eddie è crollato addosso a Trent, che è caduto oltre la staccionata accanto alla giostra.»

«Cosa?» urlai.

«No, sta bene. Scosso, come tutti noi, ma sta bene. Io sono andato su tutte le furie e ho chiamato la polizia locale. Ma è successa una cosa strana. I due agenti che sono arrivati non sembravano troppo preoccupati. E così ho chiesto spiegazioni al parroco di St. Edmund. Non indovinerai mai come fa di cognome il vicecomandante del distretto.»

«No!» esclamai. «Un altro Flaherty!»

«Adesso capisco perché ti hanno fatto detective di primo grado» osservò Seamus.

Scrollai la testa, incavolato nero. Non c’era niente che mi facesse arrabbiare più di un collega poliziotto che abusava del proprio potere.

«Sono un vero flagello, questi Flaherty. Da sempre. Ho conosciuto il padre quando lavoravo al Meatpacking District prima di andare al college. Faceva lo strozzino ed era un vero bastardo. Faceva il suo giro all’ora di cena e se uno non poteva pagare, lui lo picchiava senza pietà davanti alla sua famiglia.»

«Padre dell’anno» osservai.

«Per questo dobbiamo andare là adesso e sistemare la faccenda. Questa assurdità deve finire. Ho chiamato qualche conoscente e ho chiesto un incontro per un chiarimento.»

«Un chiarimento?» urlai. «E chi ti credi di essere, Tony Soprano?»

«Non si cresce a Hell’s Kitchen senza farsi delle conoscenze, ragazzo. Ho riscosso qualche favore. E allora? Ci aspettano laggiù. È venuto il momento di risolvere la questione da uomo a uomo, come si fa nel West Side.»

«Laggiù dove?» esclamai.

«A casa dei Flaherty, Mike. Fa’ attenzione. E tieni la pistola a portata di mano.»

Conto alla rovescia: Un caso di Michael Bennet, negoziatore NYP
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