85

Dopo un paio d’ore di svago nell’acqua salata, me ne tornai al lavoro nel mio ufficio all’aria aperta. Ero ancora a piedi nudi, ovviamente, e avevo i capelli bagnati, ma ora indossavo jeans e maglietta e avevo sostituito la birra con una grossa tazza di caffè.

Nonostante l’effetto stimolante della caffeina, mi ci volle parecchio per ingranare. Prima dovetti faticare per togliermi dalla mente alcune immagini indelebili. Ogni volta che chiudevo gli occhi, vedevo l’acqua scivolare sulla schiena di Mary, il suo bel volto sorridente mentre se ne stava sdraiata accanto a me sull’asciugamano, con gli occhi chiusi e qualche granello di sabbia sulle guance abbronzate.

Immagini fantastiche, le più difficili da cancellare.

Indugiare su di esse era molto pericoloso, lo sapevo. Dalla morte di mia moglie si era andato formando un grosso campo minato di sentimenti, e pensare a Mary Catherine in quel modo era come camminarci in mezzo. Ma io lo feci comunque. Ovvio. Tutti i poliziotti hanno un istinto suicida.

Ma, per quanto fosse difficile, prima o poi dovevo mettermi a lavorare sul serio. Mi sfregai gli occhi per qualche minuto, indossando la corazza, e tracannai un po’ di caffè. Poi aprii il fascicolo dell’omicidio e tornai nella terra dei morti.

Rilessi tutto con attenzione. Quello che mi interessava di più era il rapporto tra Berger e Apt. Cosa li aveva attirati uno verso l’altro? Che fosse una specie di setta, come aveva ipotizzato Emily? E due persone potevano considerarsi una setta?

Dopo un po’ Mary Catherine uscì a versarmi altro caffè. Anche lei si era cambiata, purtroppo.

«Non era necessario» le dissi, sorridendo. «Apprezzo molto che tu tenga a bada i selvaggi. A proposito, come mai c’è tanto silenzio?»

«I più grandi sono andati a vedere i fuochi d’artificio, e Seamus ha portato i più piccoli al minigolf. Sulla via del ritorno passeranno a prendere delle pizze.»

«Siamo soli? Ehi, cosa stiamo aspettando?» dissi, facendo per alzarmi. «Tu siediti, che io vado a prendere le birre.»

«Non così in fretta, lavativo. Ho mandato fuori i ragazzi perché tu potessi avere un po’ di tranquillità. Devi lavorare. Devi prendere la persona cui stai dando la caccia, così potrai davvero goderti ciò che resta di questa vacanza. Arrivati a questo punto, voglio che tu lo prenda anche solo per poter avere un po’ di quiete. Solo a guardarti mi sembra di lavorare.»

«Perché sei così buona con me?» dissi.

Il suo sorriso illuminò il portico.

«Sai, è strano. Anch’io continuo a chiedermi la stessa cosa» rispose.

Riluttante, me ne tornai alla mia pessima lettura. Mentre esaminavo i fascicoli con attenzione, mi rammaricai ancora di non essere riuscito a tenere la stampa all’oscuro della morte di Berger. Se Apt aveva davvero subito un lavaggio del cervello, avremmo potuto usare i media per attirarlo in una trappola.

Ma forse non tutto era perduto, riflettei. E se avessimo organizzato una specie di servizio funebre in sua memoria? Magari in Central Park, di fronte al suo palazzo. Un’occasione per parenti e amici, se ne aveva, di rendergli omaggio.

Qualche minuto dopo sentii suonare il telefono in cucina. Non volevo sapere chi fosse. Il commissario, probabilmente. Qualche pezzo grosso, senza dubbio, pronto a scaricarmi addosso altre responsabilità o altre punizioni. Non volevo né le une né le altre.

Mi sbagliavo. Era molto peggio.

«È quella donna dell’FBI» disse con freddezza Mary Catherine dalla soglia.

Mi tirai su a sedere di scatto come se fossi stato sorpreso a fare qualcosa di male.

«Ah» dissi. Mi ero dimenticato che le avevo dato il numero della casa al mare nel caso la batteria del mio cellulare fosse morta.

«Rispondi, Mike» disse Mary Catherine. «Non la smette di parlare. ’C’è Michael? Posso parlargli, per favore? Parlo con Mary Catherine?’»

«Pronto?» dissi, rientrato in cucina.

«Spero di non averti disturbato, Mike.»

«Non pensarlo neanche» risposi. «Cosa c’è, Emily?»

«Sai che non riuscivamo a trovare Apt in nessun database? Be’, credo di aver scoperto perché. Ho appena ricevuto una telefonata da un amico che lavora alla Joint Terrorism Task Force. Una sua cugina potrebbe avere informazioni su Apt. Vuole organizzare un incontro per lunedì.»

«Perché sua cugina non può dirci tutto per telefono?»

«Lavora nell’Intelligence, Mike. Come se questo caso non fosse già abbastanza strano. A quanto pare, adesso c’entra pure la CIA

Conto alla rovescia: Un caso di Michael Bennet, negoziatore NYP
titlepage.xhtml
part0000.html
part0001.html
part0002.html
part0003.html
part0004.html
part0005.html
part0006.html
part0007.html
part0008.html
part0009.html
part0010.html
part0011.html
part0012.html
part0013.html
part0014.html
part0015.html
part0016.html
part0017.html
part0018.html
part0019.html
part0020.html
part0021.html
part0022.html
part0023.html
part0024.html
part0025.html
part0026.html
part0027.html
part0028.html
part0029.html
part0030.html
part0031.html
part0032.html
part0033.html
part0034.html
part0035.html
part0036.html
part0037.html
part0038.html
part0039.html
part0040.html
part0041.html
part0042.html
part0043.html
part0044.html
part0045.html
part0046.html
part0047.html
part0048.html
part0049.html
part0050.html
part0051.html
part0052.html
part0053.html
part0054.html
part0055.html
part0056.html
part0057.html
part0058.html
part0059.html
part0060.html
part0061.html
part0062.html
part0063.html
part0064.html
part0065.html
part0066.html
part0067.html
part0068.html
part0069.html
part0070.html
part0071.html
part0072.html
part0073.html
part0074.html
part0075.html
part0076.html
part0077.html
part0078.html
part0079.html
part0080.html
part0081.html
part0082.html
part0083.html
part0084.html
part0085.html
part0086.html
part0087.html
part0088.html
part0089.html
part0090.html
part0091.html
part0092.html
part0093.html
part0094.html
part0095.html
part0096.html
part0097.html
part0098.html
part0099.html
part0100.html
part0101.html
part0102.html
part0103.html
part0104.html
part0105.html
part0106.html
part0107.html
part0108.html
part0109.html
part0110.html
part0111.html
part0112.html
part0113.html
part0114.html
part0115.html
part0116.html
part0117.html
part0118.html