100

Suo padre gli aveva dato del cretino senza rimedio per aver, così come il Novenio gliel’aveva raccontata, accidentalmente rotto il bottiglino dell’intruglio e rinviato la somministrazione del veleno. Non contento, l’Esebele gli aveva fatto notare che un uomo come lui, cioè senza coglioni, anzi, con un coglione solo e per di più secco come una noce, per donne come la Giovenca sarebbe stato un vero spasso: ricca e bella, l’avrebbe riempito di corna senza che lui avesse potuto dire alcunché, condannato a essere succube per l’eternità.

Alla prospettiva di doversi grattare la fronte per il resto della vita il Novenio aveva reagito ed era tornato a proporre alla giovane la soluzione del loro problema con il ricorso al velenoso oleandro. Giovenca, notando un’insolita determinazione nel giovanotto, aveva chiesto tempo per riflettere e alla sera, oltre alle solite augurali fantasie, aveva aggiunto preghiere rivolte a santa Rita da Cascia, che se la prendesse lei la Primofiore, senza obbligarla a mezzi estremi per liberarsene.

Il Novenio nel frattempo, per dimostrare che non aveva parlato a vanvera, aveva pressoché defogliato quasi completamente l’oleandro di villa Coloni, per preparare una nuova pozione seguendo una modalità diversa dalla precedente, suggerita sempre da suo padre Esebele: le foglie messe a macerare in acqua di stagno con l’aggiunta di spezie e odori, cui attingere nel momento stesso dell’azione.

Anche la Primofiore, però, aveva mutato atteggiamento e ciò non era sfuggito alla Giovenca che l’aveva sotto gli occhi tutto il santo giorno. Lungi dal sospettare quello che si stava tramando alle sue spalle, la donna era ulteriormente regredita nel suo stato di malattia. Dalla sua stanza non usciva praticamente più e aveva cominciato a emettere versi che la Giovenca non aveva impiegato molto a interpretare per quello che in realtà erano: il gracidare delle rane, che la folle emetteva per lunghe ore durante la notte riempiendo con una voce singolarmente piena l’intera villa. Sorta di tortura cinese per le orecchie di Giovenca alla quale la Rigorina, messa a parte del tormento, aveva dato una spiegazione personale, facendo intendere che l’involuzione della Primofiore, grazie a quel continuo gracidare, fosse arrivata alla fase dell’infanzia.

Bisognava sapere infatti che la Primofiore era figlia di un commerciante di ghiaia e originaria della terra di Gera Lario, dal cui materiale il paese aveva appunto tratto il nome. E che da quel popolo, invero assai primitivamente, le rane erano venerate come fossero veri e propri oracoli. Popolo di pescatori d’ogni sorta di pesci, delle taragòle o squaquere, come venivano indicate, gli abitanti di Gera avevano un sacro rispetto, tanto che non si erano mai azzardati a considerarle come possibile cibo, sembrando loro un’enormità cucinare bestiole dotate di gambe e braccia e soprattutto di voce. Dal verso di queste era appunto nata la leggenda che in esso si nascondessero profezie circa gli eventi meteorologici, l’opportunità o meno di mettersi per lago o gettare le reti, sfalciare il fieno oppure seminare questo o quell’ortaggio. Giocoforza, la venerazione per quell’animale investiva anche la fantasia dei bambini per i quali era sommo divertimento imitarne il verso raggiungendo, a furia di esercizio, vertici di perfezione inimmaginabili.

Era evidente, aveva concluso la Rigorina, che la povera pazza nel suo declino stava rivivendo la fanciullezza. Se questo fosse un segnale che si stesse avviando alla fine oppure verso un nuovo inizio, sarebbe stato difficile dire.

Giovenca, esasperata dalle notti passate come se fosse in riva a uno stagno, aveva tralasciato le fantasie sull’avvenire e rinforzato gli appelli a santa Rita.

Ma santa Rita s’era ben guardata dal prendere in considerazione le richieste della Giovenca.

Non restava quindi che riflettere e convincersi che era il momento di passare all’azione, usando il metodo suggerito dal Novenio, circa la liceità del quale la giovane aveva cominciato ad avere opinioni accomodanti. C’era, tuttavia, un ostacolo che pareva insormontabile.

Chi, ad esempio, avrebbe stretto nella sua mano la pozione assassina da dare alla Primofiore? Chi, pur se il consesso civile non avesse scoperto nulla, si sarebbe macchiato di un simile atto davanti all’alto dei cieli?

Il Novenio, figura maschile ed estranea al nebuloso mondo della Primofiore, non era da prendere in considerazione, a rischio di scatenare nella matta pericolose reazioni o rifiuti.

Giovenca invece era fin troppo di casa. Se era vero che la Primofiore da lei avrebbe accettato qualunque cosa, lo era anche che, in caso di imprevisti, i primi sospetti sarebbero caduti su di lei.

L’ideale, aveva osservato Novenio, sarebbe stato che entrambi fossero ben lontani dal luogo della malefatta, e magari anche da un po’ di tempo, in modo che niente e nessuno li potesse collegare al fatto. Lui ad esempio poteva offrirsi a don Parigi come aiutante senza portafoglio del campanaro Dondola, cui l’età rendeva molto complesse la maggior parte delle sue mansioni, e così si sarebbe guadagnato un eventuale testimone coi fiocchi.

Ma lei?, aveva chiesto.

Poteva forse andarsene da qualche parte e lasciare sola in casa la Primofiore?

«Sì» aveva risposto Giovenca.

«Si?» aveva obiettato il Novenio.

E chi allora avrebbe somministrato la fatale bevanda alla matta?

Giovenca aveva riflettuto brevemente.

«Il nome non lo so ancora» aveva poi risposto, «ma qualcuno lo farà.»

Con l’aiuto della Rigorina che, pur non diventando vero e proprio sicario, sarebbe stata una complice perfetta.

Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti
9788858660058_epub_cvi_r1.htm
9788858660058_epub_abs_r1.htm
9788858660058_epub_ata_r1.htm
9788858660058_epub_st_r1.htm
9788858660058_epub_tp_r1.htm
9788858660058_epub_cop_r1.htm
9788858660058_epub_htp_r1.htm
9788858660058_epub_fm_r1.htm
9788858660058_epub_fm1_r1.htm
9788858660058_epub_c01_r1.htm
9788858660058_epub_c02_r1.htm
9788858660058_epub_c03_r1.htm
9788858660058_epub_c04_r1.htm
9788858660058_epub_c05_r1.htm
9788858660058_epub_c06_r1.htm
9788858660058_epub_c07_r1.htm
9788858660058_epub_c08_r1.htm
9788858660058_epub_c09_r1.htm
9788858660058_epub_c10_r1.htm
9788858660058_epub_c11_r1.htm
9788858660058_epub_c12_r1.htm
9788858660058_epub_c13_r1.htm
9788858660058_epub_c14_r1.htm
9788858660058_epub_c15_r1.htm
9788858660058_epub_c16_r1.htm
9788858660058_epub_c17_r1.htm
9788858660058_epub_c18_r1.htm
9788858660058_epub_c19_r1.htm
9788858660058_epub_c20_r1.htm
9788858660058_epub_c21_r1.htm
9788858660058_epub_c22_r1.htm
9788858660058_epub_c23_r1.htm
9788858660058_epub_c24_r1.htm
9788858660058_epub_c25_r1.htm
9788858660058_epub_c26_r1.htm
9788858660058_epub_c27_r1.htm
9788858660058_epub_c28_r1.htm
9788858660058_epub_c29_r1.htm
9788858660058_epub_c30_r1.htm
9788858660058_epub_c31_r1.htm
9788858660058_epub_c32_r1.htm
9788858660058_epub_c33_r1.htm
9788858660058_epub_c34_r1.htm
9788858660058_epub_c35_r1.htm
9788858660058_epub_c36_r1.htm
9788858660058_epub_c37_r1.htm
9788858660058_epub_c38_r1.htm
9788858660058_epub_c39_r1.htm
9788858660058_epub_c40_r1.htm
9788858660058_epub_c41_r1.htm
9788858660058_epub_c42_r1.htm
9788858660058_epub_c43_r1.htm
9788858660058_epub_c44_r1.htm
9788858660058_epub_c45_r1.htm
9788858660058_epub_c46_r1.htm
9788858660058_epub_c47_r1.htm
9788858660058_epub_c48_r1.htm
9788858660058_epub_c49_r1.htm
9788858660058_epub_c50_r1.htm
9788858660058_epub_c51_r1.htm
9788858660058_epub_c52_r1.htm
9788858660058_epub_c53_r1.htm
9788858660058_epub_c54_r1.htm
9788858660058_epub_c55_r1.htm
9788858660058_epub_c56_r1.htm
9788858660058_epub_c57_r1.htm
9788858660058_epub_c58_r1.htm
9788858660058_epub_c59_r1.htm
9788858660058_epub_c60_r1.htm
9788858660058_epub_c61_r1.htm
9788858660058_epub_c62_r1.htm
9788858660058_epub_c63_r1.htm
9788858660058_epub_c64_r1.htm
9788858660058_epub_c65_r1.htm
9788858660058_epub_c66_r1.htm
9788858660058_epub_c67_r1.htm
9788858660058_epub_c68_r1.htm
9788858660058_epub_c69_r1.htm
9788858660058_epub_c70_r1.htm
9788858660058_epub_c71_r1.htm
9788858660058_epub_c72_r1.htm
9788858660058_epub_c73_r1.htm
9788858660058_epub_c74_r1.htm
9788858660058_epub_c75_r1.htm
9788858660058_epub_c76_r1.htm
9788858660058_epub_c77_r1.htm
9788858660058_epub_c78_r1.htm
9788858660058_epub_c79_r1.htm
9788858660058_epub_c80_r1.htm
9788858660058_epub_c81_r1.htm
9788858660058_epub_c82_r1.htm
9788858660058_epub_c83_r1.htm
9788858660058_epub_c84_r1.htm
9788858660058_epub_c85_r1.htm
9788858660058_epub_c86_r1.htm
9788858660058_epub_c87_r1.htm
9788858660058_epub_c88_r1.htm
9788858660058_epub_c89_r1.htm
9788858660058_epub_c90_r1.htm
9788858660058_epub_c91_r1.htm
9788858660058_epub_c92_r1.htm
9788858660058_epub_c93_r1.htm
9788858660058_epub_c94_r1.htm
9788858660058_epub_c95_r1.htm
9788858660058_epub_c96_r1.htm
9788858660058_epub_c97_r1.htm
9788858660058_epub_c98_r1.htm
9788858660058_epub_c99_r1.htm
9788858660058_epub_c100_r1.htm
9788858660058_epub_c101_r1.htm
9788858660058_epub_c102_r1.htm
9788858660058_epub_c103_r1.htm
9788858660058_epub_c104_r1.htm
9788858660058_epub_c105_r1.htm
9788858660058_epub_c106_r1.htm
9788858660058_epub_c107_r1.htm
9788858660058_epub_c108_r1.htm
9788858660058_epub_c109_r1.htm
9788858660058_epub_c110_r1.htm
9788858660058_epub_c111_r1.htm
9788858660058_epub_c112_r1.htm
9788858660058_epub_c113_r1.htm
9788858660058_epub_c114_r1.htm
9788858660058_epub_c115_r1.htm
9788858660058_epub_c116_r1.htm
9788858660058_epub_c117_r1.htm
9788858660058_epub_c118_r1.htm
9788858660058_epub_c119_r1.htm
9788858660058_epub_c120_r1.htm
9788858660058_epub_c121_r1.htm
9788858660058_epub_c122_r1.htm
9788858660058_epub_c123_r1.htm
9788858660058_epub_c124_r1.htm
9788858660058_epub_c125_r1.htm
9788858660058_epub_c126_r1.htm
9788858660058_epub_c127_r1.htm
9788858660058_epub_c128_r1.htm
9788858660058_epub_c129_r1.htm
9788858660058_epub_c130_r1.htm
9788858660058_epub_c131_r1.htm
9788858660058_epub_c132_r1.htm
9788858660058_epub_c133_r1.htm
9788858660058_epub_c134_r1.htm
9788858660058_epub_c135_r1.htm
9788858660058_epub_c136_r1.htm
9788858660058_epub_c137_r1.htm
9788858660058_epub_c138_r1.htm
9788858660058_epub_c139_r1.htm
9788858660058_epub_c140_r1.htm
9788858660058_epub_c141_r1.htm
9788858660058_epub_c142_r1.htm
9788858660058_epub_c143_r1.htm
9788858660058_epub_epi_r1.htm
9788858660058_epub_c145_r1.htm
9788858660058_epub_c144_r1.htm
content.html