Capitolo 76

Kim attendeva che il cancello si aprisse, tamburellando le dita sul cruscotto. Tre degli omicidi descritti sulle lavagne della sala operativa potevano essere ricollegati in un modo o nell’altro alla casa d’accoglienza, e lei esigeva delle risposte.

Oltre quel cancello qualcuno sapeva, e Kim non se ne sarebbe andata prima di avere interrogato tutti i presenti.

Jay andò ad aprire la porta, li salutò con un cenno del capo e si fece da parte.

Kim si diresse subito nell’ufficio di Marianne.

La donna le parve pallida, sebbene il suo aspetto fosse curato ed elegante come l’ultima volta che si erano incontrate. Il trucco leggero non riusciva a nascondere i cerchi neri attorno agli occhi.

«L’avranno informata».

«Ufficiosamente, ma temo che lei me lo confermerà. La donna che avete trovato morta è Hayley?».

Kim annuì. «Capirà che abbiamo bisogno di fare alcune domande alle persone che si trovano qui. Ho bisogno della lista dei nomi del personale e delle ospiti».

«Posso farvela avere. Delle donne che si trovavano qui insieme a Hayley ne sono rimaste solo un paio. Spiegherò ai membri del personale che devono mostrarsi collaborativi e dire tutto quello che sanno».

Kim rivolse lo sguardo verso l’atrio. «Vorrei iniziare da Jay».

«Può andare da lui nella sala delle telecamere, io nel frattempo avviserò gli altri».

Kim si avviò verso la porta, ma una frase di Marianne la costrinse a fermarsi.

«Aveva fatto delle scelte sbagliate, ma non se lo meritava».

«Si riferisce al fatto che era tornata da Luke Fenton?»

«Sì».

Kim formulò un pensiero. Sapevano che Hayley era tornata a casa dell’uomo che probabilmente abusava della figlia, ma non avevano ancora analizzato il perché di quella decisione.

«Come mai l’ha fatto, Marianne?», domandò Kim, ricordando che esisteva un periodo di permanenza massimo all’interno della struttura. «Non poteva trattenersi qui?»

«Abbiamo dovuto chiederle di andare via. Non c’era più posto. Erano arrivati dei casi urgenti. Il suo soggiorno qui era…».

«Va bene, grazie», tagliò corto la detective uscendo dalla stanza.

La direttrice l’aveva buttata fuori e lei non aveva un posto dove andare. Stando a quel che Stacey aveva scoperto, la vita di Hayley doveva essere stata ben povera di felicità. Aveva creduto di trovare l’amore con Luke Fenton, ma alla fine aveva avuto la forza di lasciarlo. Si era rifugiata lì, al sicuro, per sei mesi, che non le erano bastati a rimettersi in carreggiata. Anni di violenze, solitudine, isolamento e delinquenza non potevano essere cancellati con un paio di corsi e un aggiornamento del curriculum. Hayley avrebbe avuto bisogno di aiuto, supporto e incoraggiamento per anni prima di poter voltare pagina.

E da quel punto di vista, Marianne l’aveva abbandonata. Brutalmente.