Capitolo 104
Con Bryant alla guida, Kim stava facendo il conto alla rovescia dei chilometri e dei minuti che li separavano dalla meta. Il navigatore satellitare sul suo telefono le aveva assicurato che Quinton si trovava a sette chilometri e a undici minuti di distanza dal luogo di partenza.
Le era passato per la mente di dire a Dawson e Stacey di dirigersi verso la clinica abbandonata. Erano più vicini di un chilometro e mezzo, ma una volta valutato il rischio dinamico aveva desistito. Non conosceva i due colleghi abbastanza bene da essere certa delle loro reazioni in una situazione potenzialmente pericolosa; d’altro canto, sapeva che il sergente era impulsivo e indisciplinato, e Stacey era inesperta e si trovava più a suo agio dietro una scrivania.
Non erano ostacoli insormontabili nella normale vita di squadra, ma quelle stesse caratteristiche durante un’irruzione potevano rivelarsi fatali, per uno o per entrambi. E questo non avrebbe spinto al rialzo la valutazione della sua prima settimana.
Aveva pensato di chiamare Woody per chiedere rinforzi. Si era addirittura preparata il discorso a mente: Signore, credo di aver bisogno di assistenza. Forse un medico sta per essere torturato e ucciso da un tuttofare. Non ho uno straccio di prova, a parte il testo di una filastrocca.
Lui si sarebbe rifiutato di assegnarle dei rinforzi e le avrebbe gentilmente ordinato di tornare subito indietro. E lei non poteva farlo se sperava di salvare una vita e di catturare il responsabile delle sei morti precedenti. No, ormai era troppo tardi per chiedere aiuto.
Carl Wickes aveva persuaso il gemello a prendere il suo posto durante il colloquio: il delitto sarebbe stato compiuto quella notte. Kim ne era certa, ma non aveva tempo di dare spiegazioni. L’unica cosa sicura era che l’assassino aveva capito che gli stavano alle calcagna ed era impaziente di aggiungere un’altra vittima alla sua collezione.
Contro un omicida la cui sete di sangue cresceva di ora in ora c’erano solo lei e un uomo che conosceva da quattro giorni.
Con la coda dell’occhio lanciò un’occhiata al sergente, poi estrasse il telefono di tasca e digitò nella barra di ricerca il nome “The Willows”. Nell’abitacolo buio non riusciva a leggere l’espressione di Bryant. Si rese conto di conoscere pochissimo l’uomo che le sedeva accanto, non più degli altri due membri della squadra.
Ma in quel momento, doveva accontentarsi.