DEDICA A UN GRAND’UOMO
Avendo, a priori, inteso dedicare Gli amori dello zio Tobia al signor ***, vedo maggiori ragioni, a posteriori, di farlo a Lord *******.
Sarei afflitto nel profondo dell’animo se ciò m’esponesse alla gelosia delle reverenze loro; perché a posteriori, nel latino di corte, significa baciar le mani per una promozione, o qualsiasi altra cosa, allo scopo d’ottenerla.
La mia opinione su Lord ******* non è né migliore né peggiore di quella che avevo sul conto del signor ***. Gli onori, come il conio sulle monete, possono dare un valore ideale e locale a un pezzo di vile metallo; ma l’Oro e l’Argento circolano per tutto il mondo senz’altra raccomandazione che il loro proprio peso.
La stessa buona intenzione che m’ha indotto a pensare d’offrire mezz’ora di ricreazione al signor ***, libero dagl’impegni dell’impiego, opera con maggior forza nel momento presente, dal momento che mezz’ora di ricreazione sarà più utile e ristoratrice dopo il travaglio e le preoccupazioni che non dopo un pasto filosofico.
Non v’è ricreazione tanto perfetta quanto un totale cambiamento d’idee; non vi sono idee così totalmente differenti come quelle di Ministri e d’ingenui Amanti: per questa ragione, quando m’avviene di parlare di Statisti e di Patrioti, e li contraddistinguo con segni tali da evitare confusione ed errori al loro riguardo per il futuro, mi propongo di dedicare quel Volume a un gentile Pastore,
cui di Statisti e Patrioti il corso
altera Scienza non apprese, incontro
alla cui speme la semplice Natura ha dato
da un firmamento nuvoloso un cielo più umile,
un Mondo selvatico nelle profondità d’un bosco,
qualche isola felice nella distesa del mare,
dove, ammesso a quel calmo cielo,
il suo Cane fedele gli farà compagnia.
In una parola, presentando in tal modo un’intera serie di nuovi oggetti alla sua Immaginazione, darò inevitabilmente una Diversione alle sue Contemplazioni appassionate e consumate d’amore. Nel frattempo,
sono
L’AUTORE.