Laurence Sterne

Laurence Sterne nacque a Clonmel, in Irlanda, il 24 novembre 1713, ma non va considerato irlandese: egli apparteneva a un ramo inglese della famiglia e a Clonmel la madre si era trasferita presso parenti per evitare, almeno nell’ultimo periodo di gravidanza, di dover seguire il marito. Roger Sterne, infatti, in quanto ufficiale inferiore dell’esercito, era costretto a continui spostamenti e alla vita avventurosa delle guarnigioni. A queste esperienze, che ricordò poi con patetica nostalgia e insieme con il senso di insicurezza e di dubbio che divenne parte essenziale del suo carattere, il giovanissimo Laurence dovette sobbarcarsi fin quasi dall’età di dieci anni, quando, dopo aver seguito corsi scolastici ad Halifax, si iscrisse, grazie a una borsa di studio e all’aiuto dello zio e del cugino, al Jesus College di Cambridge: nel 1737 ottenne il baccellierato e nel 1747 si addottorò. Le modeste condizioni familiari non consentivano al giovane Sterne che una scelta, quella degli ordini religiosi; in effetti egli, che apparteneva alla chiesa di Inghilterra, nel 1738 ottenne il posto di vicario a Sutton on the Forest, presso York, sperando tra l’altro in una carriera relativamente agevole, grazie all’appoggio dello zio, Jacques Sterne, ecclesiastico di rango elevato sempre a York. Un primo avanzamento Laurence lo ottenne tre anni dopo con una rendita offerta dalla cattedrale di York. Poté dunque dedicarsi agli studi e nel 1741 sposarsi con Elizabeth Lumley, una donna intelligente, di forte carattere, imparentata a Lady Mary Wortley Montague, figura assai popolare nei circoli letterari. Nel 1747 nacque una figlia, Lydia, alla quale Sterne fu sempre assai legato e che curò poi un’edizione delle sue lettere. La vita privata di Sterne fu nell’insieme assai irrequieta e si prestò a interpretazioni talora tendenziose anche da parte dei suoi primi biografi. Se egli mantenne del padre un’immagine positiva, mostrò invece risentimento nei confronti della madre e respinse con durezza le richieste di aiuto economico avanzate (per quello che si sa con arroganza) da lei, ormai vedova, e dalla sorella, quando Sterne non era certo in floride condizioni: soprattutto nell’Ottocento tale condotta gli fu aspramente contestata. D’altro canto la moglie si adattava male alla vita modesta di un ecclesiastico di provincia e alle frequenti infedeltà del marito. Sta di fatto che Elizabeth prese a soffrire di seri disturbi nervosi e, dopo un viaggio in Francia della famiglia tra il 1762 e il 1764, vi si stabilì con la figlia mentre Laurence tornava in Inghilterra. A sua volta Sterne fu affetto fin dall’adolescenza da una grave forma di malattia polmonare, con spossanti emorragie. Sterne, per ciò che risulta ai biografi più recenti e più documentati, esercitò le sue funzioni di ecclesiastico con sostanziale coscienziosità; nel frattempo ampliava le sue letture, facendo capo alla ricca biblioteca di Skelton Castle, residenza del vecchio amico John Hall-Stevenson, ove un gruppo di letterati si riuniva convivialmente e dava luogo a conversazioni e a dibattiti. Inoltre Sterne coltivava i suoi interessi musicali e grafici, di cui si colgono chiaramente gli echi in Tristram Shandy.
Fino al 1759 Sterne aveva scritto soltanto sermoni e qualche articolo pubblicato anonimo in periodici locali. La carriera, a causa della sua spregiudicatezza, aveva intanto subito un preoccupante arresto. In quell’anno egli pubblicò un opuscolo satirico, che prendeva lo spunto da un episodio di politica ecclesiastica a York. Il volumetto, A Political Romance (che si potrebbe tradurre Una fantasia politica, visto che romance è un genere letterario basato su vicende avventurose, amorose, sostanzialmente non realistiche, secondo una tradizione letteraria che risale al poema cavalleresco, alla novella e al teatro), rivelava l’inclinazione satirica di Sterne, il suo singolare dono per il travestimento linguistico, la parodia. A Political Romance fu sequestrato e ristampato con un altro titolo dieci anni dopo, ma la camera letteraria di Sterne era così iniziata. Sterne prese a lavorare alle prime due parti di The Life and Opinions of Tristram Shandy (La vita e le opinioni di Tristram Shandy), che, spedite a un editore con molta fiducia e pubblicate in volume nel 1759 (ma con la data del 1760), mantennero le promesse, ottenendo subito un immenso successo di pubblico. Sterne divenne rapidamente famoso, fu ammesso nei salotti letterari della Londra “augustea”, ottenne l’amicizia di scrittori, critici, poeti, dell’attore David Garrick, protagonista della scena inglese, e il privilegio di un ritratto eseguito dal più celebre pittore del tempo, Joshua Reynolds. Peraltro Tristram Shandy fu attaccato come indegna bizzarria e come libro immorale da personaggi eminenti, a cominciare dall’arbitro delle lettere inglesi Samuel Johnson, il quale gli attribuirà una sorta di marchio d’infamia destinato a resistere — ribadito dal moralismo repressivo dei vittoriani, primo fra tutti Thackeray — fino ai nostri tempi. Ciò non intaccò la fortuna dell’opera, imitata e persino falsificata, di cui il terzo e il quarto volume uscirono all’inizio del 1761 e il quinto e il sesto alla fine dello stesso anno. Tra il 1760 e il 1762 Sterne pubblicò una raccolta di prediche, Sermoni of Mr. Yorick (Sermoni di Mr. Yorick).
Una recrudescenza della malattia indusse Sterne al viaggio in Francia cui già accennammo e poi ancora in Francia e in Italia nel 1765 e nel 1766, dopo la pubblicazione del settimo e dell’ottavo volume di Tristram Shandy, mentre l’ultimo volume, il nono, apparve nel 1767. Sterne aveva preso a lavorare all’altra sua opera fondamentale, A Sentimental Journey through France and Italy (1768, Viaggio sentimentale in Francia e in Italia), un libro che, non dissimilmente da Tristram Shandy, andava contro le strutture tradizionali di un genere ormai consacrato, il rendiconto di viaggio come autobiografia intellettuale ed esperienza destinata a educare i sentimenti nell’accezione settecentesca del termine (e cioè la sensibilità, i vagabondaggi della mente e del cuore nel segno della finezza della ragione) rovesciandone i suoi codici e facendo dell’ipersensibilità, vista fino allora come malattia o eccentricità, una condizione e una scelta di vita.
Da un amore, in larga misura intellettualizzato, concepito per Elizabeth Draper, moglie di un funzionario inglese in Italia e a Londra per una vacanza, scaturì il Journal to Eliza (Diario a Eliza), un testo memorabile nel genere diaristico, scritto nel 1767 e che venne pubblicato circa centoquarant’anni dopo. Sterne aveva intanto completato due dei previsti quattro volumi del Viaggio sentimentale, questo libro destinato ad assumere un’importanza considerevole anche nella letteratura italiana grazie alla traduzione che, con lo pseudonimo di Didimo Chierico, ne fece Ugo Foscolo. Recatosi a Londra per curarne la stampa, Sterne si ammalò e morì il 18 marzo 1768, meno di un mese dopo la pubblicazione del suo ultimo capolavoro.