Capitolo nono
I grandi ingegni procedono a salti: infatti, non appena ebbe posto gli occhi sulla sua borsa (il che non avrebbe fatto se la discussione con lo zio Tobia sull’ostetrica non gliel’avesse ricordata), il dottor Slop ebbe lo stesso identico pensiero. “È una grazia di Dio, — disse (tra sé), — che la signora Shandy abbia avuto un travaglio così difficile; altrimenti avrebbe potuto partorire sette volte, prima che metà di questi nodi fossero potuti essere sciolti.”
Ma a questo punto bisogna distinguere: il pensiero, nella mente del dottor Slop, galleggiò soltanto, senza vela né zavorra, come una semplice proposizione; milioni delle quali, come vostra signoria sa, nuotano tranquillamente ogni giorno nel bel mezzo del sottile succo dell’intelletto umano, senza essere sospinte né avanti né indietro, finché non sopravvengono dei piccoli soffi di passione o di interesse a spingerli in qualche parte.
Un improvviso calpestio nella stanza di sopra, vicino al letto di mia madre, rese alla proposizione il vero e proprio servizio di cui sto parlando.
«Con tante cose disgraziate, — disse il dottor Slop, — se non mi sbrigo, accadrà davvero proprio adesso.»