Capitolo secondo
«Quali prodigiosi eserciti avevate nelle Fiandre, fratello Tobia!» rispose mio padre, togliendosi dal capo la parrucca con la mano destra e traendo con la sinistra dalla tasca destra della giacca un fazzoletto a righe di tela d’india allo scopo di fregarsi la testa argomentando su questo punto con lo zio Tobia.
Ora, penso che in ciò mio padre fosse molto da biasimare, e ve ne dirò le mie ragioni.
Argomenti che, di per sé stessi, non hanno apparentemente più importanza di “Se mio padre avesse dovuto togliersi la parrucca con la destra o con la sinistra” hanno diviso i più grandi regni e hanno fatto sì che la corona dei monarchi che li governavano vacillasse sulla loro testa. Ma è forse necessario, signore, ch’io vi dica che le circostanze connesse con ogni cosa di questo mondo danno a ogni cosa di questo mondo la propria misura e forma? e che tendendola o allentandola, da questa o da quella parte, fanno che la cosa sia ciò che è: grande, piccola, buona, cattiva, indifferente o non indifferente, proprio secondo il caso?
Siccome il fazzoletto di tela d’india di mio padre era nella tasca destra della giacca, egli non avrebbe dovuto permettere in nessun modo alla sua mano destra d’essere occupata; al contrario, invece di togliersi la parrucca con questa, come fece, avrebbe dovuto affidare quel compito interamente alla sinistra; eppoi, quando quell’esigenza naturale a cui soggiaceva mio padre di fregarsi la testa avesse richiesto l’uso del suo fazzoletto, egli non avrebbe dovuto fare nient’altro a questo mondo se non mettere la mano destra nella tasca destra della giacca e trarlo fuori; il che egli avrebbe potuto fare senza alcuna violenza o la più piccola sgraziata torsione di un solo tendine a muscolo di tutto il suo corpo.
In tal caso (a meno che, invero, mio padre non avesse risolto di rendersi ridicolo tenendo rigidamente la parrucca nella mano sinistra, oppure facendo fare qualche angolo assurdo al gomito o all’ascella), tutto il suo atteggiamento sarebbe stato spontaneo, naturale, disinvolto: lo stesso Reynolds [131], che con tanta maestosità e grazia dipinge, avrebbe potuto ritrarlo nella posa in cui si trovava.
Ora, dal modo in cui mio padre regolò la faccenda, considerate a quale diavolo di figura egli si atteggiò.
Verso la fine del regno della regina Anna e al principio di quello di re Giorgio I “le tasche della giacca erano tagliate molto in basso nella falda”. Non ho bisogno di aggiungere altro. Se il padre di ogni male si fosse al riguardo lambiccato il cervello per un mese, egli non avrebbe saputo escogitare una moda peggiore per un uomo nella situazione di mio padre.