Capitolo nono
Immaginatevi il dottor Slop come una figura un po’ tozza e sgraziata, di circa quattro piedi e mezzo d’altezza perpendicolare, con un’ampiezza di sedere e una sesquipedalità di pancia che avrebbero potuto fare onore a un sergente delle guardie a cavallo [94].
Tali erano i contorni della figura del dottor Slop i quali, — se avete letto l’Analisi della Bellezza di Hogarth [95], e se non l’avete letta vorrei che lo faceste, — dovete sapere, possono essere con certezza messi in caricatura e trasmessi alla mente con tre tratti come con trecento.
Immaginatevi un simile personaggio, — perché tali, ripeto, erano i contorni della figura del dottor Slop, — avanzare lentamente, un passo dopo l’altro, ondeggiante in mezzo al fango sopra le vertebre di un minuscolo pony di grazioso colore, ma quanto a forze, ahimè! appena in grado di reggere all’ambio sotto tale fardello, se la condizione delle strade avesse permesso di ambiare. Ma non lo permetteva.
Immaginatevi Obadia in groppa a un mostruoso cavallo da tiro, spronato a tutto galoppo e lanciato alla massima velocità possibile nella direzione contraria.
Per favore, signore, permettetemi di interessarvi un momento a questa descrizione.
Se il dottor Slop avesse scorto a un miglio di distanza Obadia, che filava diritto verso di lui su un angusto sentiero a quella velocità mostruosa, diguazzando e immergendosi come un demonio che non bada a ostacoli, mentre gli s’avvicinava, questo fenomeno non sarebbe stato, con un simile vortice di fango e di acqua che si moveva con lui intorno al suo asse, un motivo d’apprensione per il dottor Slop nella situazione in cui si trovava, più giustificato che non la peggiore delle comete di Whiston [96]? Per tacere del Nucleo, cioè di Obadia e del cavallo da tiro. Secondo me il solo loro vortice sarebbe bastato a travolgere e a trascinare via con sé, se non il dottore, per lo meno il pony del dottore. Immaginerete dunque quali dovettero essere stati il terrore e l’idrofobia del dottor Slop, quando leggerete (come vi accingete a fare) che egli stava prudentemente avanzando verso Shandy Hall, e si trovava a una sessantina di yarde da esso e a circa cinque da una brusca svolta formata da un angolo acuto del muro del giardino, proprio nel punto più fangoso del viottolo fangoso, quando Obadia e il suo cavallo da tiro svoltarono l’angolo, rapidi, furiosi… bum!… in pieno sopra di lui! Penso che nulla nella natura si può supporre più terribile di quello scontro, così improvviso! così poco preparato a subire l’urto com’era il dottor Slop.
Che poteva fare il dottor Slop? Si fece il segno della croce †.
— Puah!
— Ma il dottore, signore, era papista.
— Non importa; avrebbe fatto meglio ad aggrapparsi al pomo della sella.
— L’aveva fatto; anzi, così come andarono le cose, sarebbe stato meglio che non avesse fatto nulla del tutto; perché nel segnarsi lasciò andare il suo frustino, e cercando di trattenere il frustino tra il ginocchio e il bordo della sella, mentre gli scivolava giù, perdette una staffa, perdendo la quale perse l’equilibrio; e nella moltitudine di tutte queste perdite (le quali, sia detto per inciso, dimostrano quanto poco profitto vi sia a segnarsi), lo sfortunato dottore perse anche la sua prontezza di spirito. Cosicché, senza aspettare l’assalto di Obadia, abbandonò il pony al suo destino precipitando giù diagonalmente, a un dipresso con lo stile e il modo di una balla di lana e senz’altra conseguenza per la caduta se non quella di restare (come doveva accadere) con la parte più ampia di sé sprofondata per circa dodici pollici nella mota.
Obadia fece due volte di cappello al dottor Slop; una volta mentre questi cadeva, e poi di nuovo quando lo vide seduto.
— Cortesia fuori luogo; non avrebbe fatto meglio l’amico a fermare il suo cavallo e a scendere in aiuto?
— Signore, egli fece tutto ciò che la sua situazione gli permetteva; ma il Momento [97] del cavallo da tiro era così grande, che Obadia non poté farlo sull’istante; egli cavalcò in cerchio tre volte intorno al dottor Slop prima di poterlo compiere pienamente in un modo o nell’altro; e alla fine, quando riuscì a fermare la bestia, ciò avvenne con una tale esplosione di fango, che sarebbe stato meglio che Obadia si fosse trovato a una lega di distanza. Per farla breve, mai ci fu un dottor Slop così lutulento e così transustanziato, dacché quest’ultima faccenda è diventata di moda [98].