Capitolo quarantesimo
Poiché conoscevo l’ubicazione della Tomba degli Amanti come se fossi vissuto per vent’anni a Lione, ch’essa cioè si trovava voltando a destra appena fuori la porta che conduce al Fauxbourg de Vaise, spedii François al battello, affinché io potessi renderle l’omaggio, che le dovevo da tempo, senza testimoni della mia debolezza. Mi avviai a piedi verso quel luogo con ogni gioia immaginabile; quando vidi la porta che nascondeva la tomba, il cuore m’arse nel petto.
«Teneri e fedeli spiriti, — gridai, rivolgendomi ad Amandus e ad Amanda, — a lungo, a lungo ho indugiato a versare questa lacrima sulla vostra tomba... Arrivo... arrivo...» Quando arrivai... non c’era tomba su cui versarla.
Che cosa avrei dato perché lo zio Tobia avesse fischiato Lillabullero!