122.
Novembre 2007
Un’ora e mezza dopo aver lasciato la madre, Abby spingeva la valigia che conteneva il poco che aveva deciso di prendere da Brighton lungo la banchina della stazione di Gatwick e poi su per le scale mobili fino alla sala degli arrivi. Quindi la lasciò al deposito bagagli.
Portando con sé soltanto la busta imbottita che Glenn Branson le aveva restituito quel sabato, a sua volta all’interno di un’altra busta, e la borsetta, si avvicinò al bancone della EasyJet e si mise in coda. Era mezzogiorno.
* * *
Nel suo ufficio, Roy Grace stava sfogliando un fascio di rapporti arrivati via fax dall’Australia nel corso delle ventiquattr’ore precedenti, inviati da Norman Potting e Nick Nicholl. Si sentiva un po’ in colpa a tenere Nicholl laggiù così a lungo, ma la lista di contatti che l’amica di Lorraine Wilson aveva fornito era troppo interessante per poter essere ignorata.
Guardò l’orologio: l’una e venti. Il suo pranzo, che Eleanor era andata ad acquistare al supermercato ASDA, giaceva dimenticato nel sacchetto di plastica sulla scrivania. Un panino ai gamberetti Healthy Option e una mela. Roy stava cedendo gradualmente, giorno dopo giorno, alle pressioni di Cleo perché migliorasse la sua alimentazione. Non che lo facesse sentire meglio, in ogni caso. Non appena infilò la mano nel sacchetto, il telefono iniziò a squillare.
Era Bill Warner, a capo della Sezione Anticrimine dell’aeroporto di Gatwick.
Erano amici da abbastanza tempo da risparmiarsi i convenevoli, e l’investigatore di Gatwick andò dritto al punto.
“Roy, hai diramato un’allerta su una donna, Abby Dawson, conosciuta anche come Katherine Jennings?”
“Sì.”
“Siamo quasi sicuri che abbia appena effettuato il checkin su un volo della EasyJet per Nizza che decolla alle tre e quarantacinque. Abbiamo controllato la sua immagine sui monitor della videosorveglianza e corrisponde alle fotografie che avete fatto circolare.”
Erano fotografie prese dalle telecamere nella stanza degli interrogatori. A norma della legge a tutela della privacy, Grace non avrebbe potuto utilizzarle senza il consenso dell’interessata. Ma non gli importava.
“Fantastico!” esclamò. “Assolutamente fantastico!”
“Cosa vuoi che facciamo?”
“Tenetela d’occhio e basta, Bill. È importantissimo che non sappia di essere seguita. Voglio che salga sull’aereo, ma ho bisogno che con lei ci siano degli agenti – e qualche agente di supporto a Nizza. Puoi scoprire se il volo è già tutto prenotato – e se possiamo mettere a bordo dell’aereo un paio dei nostri? Se non hanno posto, forse riesci a convincerli a lasciare a terra un paio di passeggeri?”
“Lascia fare a me. So già che quell’aereo è pieno solo a metà. Mi metterò in contatto con la polizia francese. Mi sembra di capire che a noi interessa chi incontrerà, giusto?”
“Esattamente. Grazie, Bill. Tienimi informato.”
Grace chiuse il pugno in un gesto di esultanza, poi chiamò Glenn Branson.