115.

Ottobre 2007

Alle nove e un quarto, Abby – seguendo le dettagliatissime istruzioni di Ricky – guidò il fuoristrada Honda nero che aveva noleggiato sulla collina verso Sussex House. Si sentiva come se il suo stomaco fosse pieno di aghi incandescenti, e stava tremando.

Con respiri profondi e regolari, tentò in tutti i modi di restare calma e di impedire l’insorgere di un altro attacco di panico. Era sul punto di averne uno, lo sapeva. Aveva quella vaga sensazione di essere fuori dal suo corpo che era sempre la prima avvisaglia.

Per ironia della sorte, pensò, la Southern Deposit Security si trovava a mezzo chilometro dall’edificio verso cui era diretta.

Fermò la macchina come le era stato detto, di fronte al massiccio cancello d’acciaio dipinto di verde, e inserì il freno a mano. Sul sedile del passeggero c’era il sacchetto di plastica in cui il giorno prima aveva messo le medicine che servivano alla madre. Dentro c’era anche una piccola busta imbottita. La sua valigia era rimasta in camera, in albergo.

Glenn Branson comparve e le rivolse un allegro cenno di saluto. Il cancello cominciò ad aprirsi scorrendo sui binari e, non appena ci fu spazio sufficiente, Abby lo oltrepassò. Il detective le fece cenno di parcheggiare davanti a una fila di bidoni, poi le tenne aperta la portiera.

“Come sta?” le chiese.

Abby annuì appena.

Lui le mise un braccio intorno alle spalle con fare protettivo. “Andrà tutto bene”, disse. “Lei è una donna forte, cerchi di resistere. Vedrà che sua madre ne uscirà illesa. E anche i suoi francobolli. Lui è convinto di essere stato molto furbo, a scegliere quel posto. E invece è stato un imbecille.”

“Perché lo dice?”

Facendole strada oltre una porta, verso una scala spoglia, Branson disse: “Lo ha scelto al solo scopo di metterle paura. Questa è la sua priorità. Se lei è abbastanza spaventata, lui non ha bisogno di esagerare. Ma non sta ragionando nel modo corretto. Io avrei fatto diversamente.”

“E se vede qualcuno dei vostri?” domandò Abby, percorrendo un corridoio e faticando a tenere il passo di Branson.

“Non ci vedrà. Non se non sarà necessario farci vedere. Ci faremo vedere soltanto se penseremo che lei sarà in pericolo.”

“Lui la ucciderà”, disse Abby. “È fatto così, è pieno di odio. Se qualcosa va per il verso storto, la ucciderà per il gusto di farlo.”

“Questo lo abbiamo capito. Ha i francobolli?”

Abby sollevò la borsa per mostrarglieli.

“Non voleva rischiare di lasciarli in macchina dentro una stazione di polizia?” sorrise Branson. “Saggia decisione!”

Doppia identità
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