NOTA STORICA
Prima di leggere la presente nota, è mio dovere informarvi che la stessa potrebbe contenere anticipazioni sul romanzo. Se non volete rovinarvi la sorpresa, suggerisco di leggerla soltanto alla fine del romanzo, dove infatti è accuratamente inserita.
Ma veniamo a noi: il 4 giugno del 1963 John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti d’America, approvò un decreto semisconosciuto denominato Ordine Esecutivo 11110. Sulla base di quel documento, il governo federale si riappropriava della facoltà di emettere denaro al posto della Federal Reserve Bank.
A dispetto del nome, infatti, la FED non ha nulla di federale ed è (tuttora) una banca di proprietà di soggetti privati. Il sistema utilizzato dalla Federal Reserve è il medesimo di cui si avvalgono le principali Banche Centrali dell’occidente: stampa il denaro in regime di monopolio – oggi in maniera del tutto svincolata dalle riserve auree – e lo presta, dietro pagamento di interesse, ai governi nazionali.
Il presidente Kennedy conferì all’autorità federale il potere di emettere certificati d’argento a fronte di ogni lingotto di argento di proprietà statale. Ciò significava che per ogni grammo di argento presente nella cassaforte della Tesoreria USA, il Dipartimento del Tesoro poteva introdurre denaro in circolazione.
In seguito all’ordine esecutivo 11110, vennero stampati 4,3 miliardi di dollari in banconote da 2 e 5 dollari; furono stampate anche banconote da 10 e 20 dollari ma non furono mai messe in circolazione. Le banconote erano pressoché identiche a quelle della Federal Reserve; si distinguevano soltanto dalla diversa dicitura (“Banconota degli Stati Uniti” in quella di Kennedy e “Banconota della Federal Reserve” in quella della FED) e dalla colorazione del numero di serie (rosso in quella degli USA e verde in quella della FED).
Con un solo colpo di spugna, il presidente degli Stati Uniti decretò che entro breve tempo la Banca Centrale Americana sarebbe fallita. La conseguenza economica della scelta del Governo Federale, infatti, era ovvia: in pochi mesi le “Banconote degli Stati Uniti” (che erano convertibili in argento) avrebbero soppiantato le “Banconote della Federal Reserve” che invece non avevano alcun corrispettivo in metalli preziosi.
Con il sistema adottato da Kennedy il debito pubblico si sarebbe presto estinto e ciò sarebbe avvenuto senza la mediazione della Federal Reserve Bank e, soprattutto, senza l’aggravio di interessi per “creare” nuove banconote.
La conseguenza politica fu differente.
Il presidente fu assassinato il 22 novembre del 1963, meno di sei mesi dopo l’approvazione dell’ordine esecutivo 11110; le banconote emesse furono subito ritirate dalla circolazione e quelle della FED continuano a fungere da valuta legale degli USA.
In un recente rapporto, la CIA conferma che, ancora nel 1999, le banconote emesse su ordine di Kennedy erano meno del 1% del totale.
L’Ordine Esecutivo 11110 approvato nel 1963 non fu mai abrogato ufficialmente ma, da allora, nessuno se ne è più avvalso.