CAPITOLO 35
Copenaghen, Danimarca,
ore 22:30
In ambito informatico, il cosiddetto “trojan” è un piccolo software che permette al suo creatore, una volta installato su un computer da attaccare, di eseguire accessi non autorizzati da remoto.
Eva, con l’aiuto di GeHot, aveva inserito all’interno del sito Greyswan un “cavallo di troia” che, attraverso un semplice click, veniva scaricato sul pc del visitatore. Di per sé l’installazione del codice malevolo era un’operazione banale. Se il dispositivo di cui impadronirsi, però, era ben protetto, prenderne il controllo poteva risultare più complicato.
E sette mesi prima, il portatile di Günther, nascosto dietro un sofisticato firewall, si era dimostrato un osso più duro del previsto. Forse anche quello era stato un test per verificare la sua professionalità. L’ennesimo errore.
Se in quella circostanza avesse lasciato perdere, non avrebbe rischiato la vita a causa dell’ultimo contratto.
Eva si domandò per l’ennesima volta chi potesse avere organizzato l’agguato di quella mattina. Di certo non Yaniv Eliyahu: l’israeliano era solo una pedina. Ma allora chi?
L’istinto le diceva che era stata l’Organizzazione di Günther: non si lascia in giro il killer assoldato per uccidere il politico più influente d’Europa, neanche se è un professionista. Avrebbe dovuto prevederlo. Ma era stata ingorda. Non di soldi, ma di adrenalina. L’offerta di due bersagli al prezzo di uno era stata irresistibile. E aveva sbagliato. Non avrebbe dovuto fidarsi.
Eva scrutò fuori dalla finestra. La luna era piena, una palla bianca sospesa sopra i tetti di Copenaghen. Il cielo era terso, sereno e nero come accadeva soltanto nelle notti ventose come quella.
«Il contatto è stato doppio. Circa un’ora fa!», tuonò l’anziano che aveva accolto Eva nel negozio dell’antiquario. Aveva la pipa tra le labbra e lo sguardo sorridente.
Erano in una mansarda accogliente sopra il negozio, con il caminetto scoppiettante. Pesanti tappeti coprivano il pavimento di travi di betulla e mobilio antico era sistemato attorno a un salottino di velluto color senape.
Eva osservò ancora lo schermo del computer portatile appoggiato sul tavolo sotto la finestra. Questa volta il trojan era stato installato senza nessuna difficoltà. Aveva ricostruito il nodo di connessione e aveva individuato con una precisione millimetrica il palazzo dal quale era venuto il doppio accesso al suo sito: postazione A26, palazzo di Giustizia, Roma.
L’avevano scoperta? Ma come? Era collegato a quanto era successo quella mattina a Lindos? Oppure c’entrava l’israeliano?
Non poté non pensare a lui. Lo aveva tolto di mezzo proprio a Roma, ma lo aveva fatto bene. Non potevano arrivare a lei! Non lo aveva visto morire, certo, ma la stricnina non perdona.
Purtroppo, anche quello era stato un errore. Avrebbe dovuto sparargli, non avvelenarlo. Ma non era stata una sua decisione. Dopotutto, se si voleva rendere la storia credibile, era necessario che sembrasse un suicidio.
Non poteva trattarsi di una coincidenza.
La webcam che osservava attraverso lo schermo del computer riprendeva un ufficio buio e deserto. Erano le dieci e mezza di sera e la cosa era perfettamente normale.
L’accesso a Greyswan.eu, però, non era quasi mai casuale. Il sito veniva indicizzato dagli spider dei motori di ricerca come antiquario. Chi entrava nel sito e trovava soltanto una pagina nera, difficilmente ci ritornava. Lei si scomodava a verificare gli accessi soltanto se erano multipli, uno dopo l’altro a distanza ravvicinata. Come in quel caso.
Non era una coincidenza. I file che aveva visto ne erano la prova.
Eva deglutì osservando l’ufficio vuoto attraverso la webcam. Un brivido le percorse la schiena.
Nel computer di Roma c’erano informazioni che la riguardavano indirettamente: fotografie scattate dall’elicottero del municipio di Monaco, appena dopo lo sparo, fotografie della casa di Green, email scritte in italiano. Ovviamente non riusciva a capirne il significato ma la frase in inglese che aveva potuto decifrare le aveva gelato il sangue: What the Grey Swan is searching is where Elijah challenged the prophets.
The Grey Swan.
Il Cigno Grigio era lei!