I viaggi di Vito
In "Il Popolo di Roma", 4 gennaio 1941.
Correlati al contemporaneo Don Giovanni in Sicilia (egualmente, nel racconto che segue, l'apertura di un locale notturno corrisponde alla costruzione della torre panoramica degli Anni perduti, ed entrambi i propositi non potranno risanare la nausea esistenziale che coglie i personaggi), I viaggi di Vito ripropongono il tema del "pellegrinaggio" alla ricerca d'avventure amorose, che acquistano sapore nell'essere programmate, immaginate, raccontate. Così, come nel terzo capitolo del Don Giovanni in Sicilia Brancati dirà che "il verme dei viaggi era entrato nei loro cervelli", più sinteticamente in questa novella lo scrittore narra la vicenda di un personaggio che inaugura l'epoca dei viaggi per andare dai "paesi senza donne" ai "paesi pieni di donne" La metafora del viaggio come ricerca di una vita alternativa e ampliamento della coscienza che l'autore aveva sistematicamente utilizzata negli anni Trenta si è ormai svuotata di significato: il protagonista della novella porta con sé i caratteri dell'immobilità, dell'idea fissa, del letargo intellettuale.