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Stilla mensola una fila di mandarini tradisce una stagione sbagliata, infatti è ciò che resta di un passatempo, o qualcosa che il tempo lo ferma. Lucia lo ha imparato da lui.
Si intacca con il coltello la pancia del mandarino, si stacca la metà superiore della scorza, si estraggono gli spicchi uno a uno senza rovinare il peduncolo, imbevuto di olio. Sulla parte tagliata in precedenza si pratica un foro e si ricopre l’altra metà svuotata dopo aver dato fuoco al peduncolo. L’apparenza è quella di un mandarino intero con un foro in cima, ma in realtà si tratta di una piccola lampada.
Le piace stare a guardare i gesti lenti e precisi di don Pino, che sembrano carichi di magia nell’aria profumata di mandarino. Con quegli stessi movimenti ora sta mangiando la frutta che lei gli porta insieme a quei panini che lo aiutano a ricordarsi di avere un corpo. Il profumo delle lampade è solo un ricordo, ma così vivo che sembra quasi emanare ancora la sua essenza.
«Non dimenticare che voi donne avete trecento grammi di cuore in più, per questo soffrite di più e rimanete vittime dei calcoli egoistici degli uomini, che invece hanno trecento grammi di cervello in più. E non perché siano più intelligenti, ma perché sono più razionali e calcolatori.»
«Addirittura?» risponde Lucia. «Allora non dovrei fidarmi. Eppure Federico mi piace, don Pino. È tutta colpa sua che l’ha portato qui!»
«Lucia, innamorarsi è come affacciarsi alla finestra. Prima è troppo in alto e neanche ci arrivi, poi viene il momento che ti affacci e sei attratto dal mondo fuori e a poco a poco senti il bisogno di aprire la finestra, sporgerti e poi addirittura uscire fuori sul balcone. Finché sei pronto a correre giù e camminare dentro quel panorama visto dall’alto. È un passaggio bellissimo nella vita. Ma ricordati che sono momenti di grande cambiamento e quindi di instabilità. Spesso le aspettative che si ripongono nell’altro sono eccessive, come accade con qualsiasi cosa si guardi dall’alto e da lontano. E questo può causare ferite profonde. Non te lo scordare. Non bisogna sporgersi troppo in fretta dal balcone, altrimenti si finisce per cadere e farsi male, bisogna scendere in strada, camminare insieme.»
«Mi affaccerò con prudenza, e comunque ci sarà lei a consigliarmi.»
«E chi lo sa…»
«Perché dice così?»
«Mannò, per dire! Noi preti un giorno siamo in un posto e un altro al capo opposto del mondo. Quando non sai cosa fare, tu prega, la preghiera aiuta a rimanere fedeli alla verità, e solo la verità rende liberi. È aprire ogni giorno quella finestra. Oggi le persone pensano di essere più libere perché hanno milioni di scelte possibili, ma la libertà non è tanto avere più scelte, quanto piuttosto scegliere la verità. La preghiera è la maniera migliore per non dimenticarsi di scegliere la verità, anche quando costa.»
«Ma a volte io mi annoio quando prego.»
«Anche le persone che si amano a volte si annoiano, ma il loro amore non smette di essere vero.»
«Io con lui non mi annoio.»
«Lui è la tua preghiera. Ricordati che tutti gli amori lavorano in incognito.»
«Che vuol dire?»
«Che operano di nascosto, per conto di Dio. Federico è un bravo ragazzo, mi fido molto di lui. Devi anche proteggerlo un po’, sai, ha l’anima grande e a volte rischia di volare via.»
«È proprio questo che mi piace di lui. L’amore è una rivoluzione, don Pino!»
«L’amore è una rivelazione, Lucia.»
Sorride e le dà una carezza.