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I suoi capelli neri trattengono la luce come il mare notturno chiazzato dal bagliore della luna, mentre legge ad alta voce e spiega le storie ai bambini.
Ogni domanda ne genera un’altra. Lucia sembra non stancarsi mai e il suo talento narrativo è qualcosa che non avrei mai immaginato di trovare da queste parti.
Muove le mani, ed è come se animasse uno spettacolo di pupi. Le parole prendono vita, e gli occhi le si fanno ora più profondi, ora più acuti, ora accesi, ora impauriti, assecondando i sentimenti dei personaggi immaginari.
Il suo modo di ridere e di fare le pause mi mette le mani dentro l’anima. Me la fruga e ne spalanca le zone vuote. La sua presenza mi dà possesso di me stesso. Più la guardo, più desidero avere qualcuno da perdere, qualcuno per cui piangere, con tutto il dolore che comporta mettere qualcuno nel cuore del proprio cuore.