18

C’è un tavolo e Madre Natura. Ci sono anche altri seduti attorno. Un coltello e una pistola al centro. E davanti alla pistola un santino, un’immagine di Maria Annunciata.

«Sarai fedele?»

«Come un’ombra.»

«Pronto a tutto?»

«A tutto.»

«Anche ad ammazzare?»

«L’ho già dimostrato.»

«E ricorda: le donne di un altro uomo d’onore non si toccano, se cambi territorio devi avvertire il tuo capomandamento, non farai nulla di tua iniziativa e sarai sempre a disposizione. Se finisci dentro, ai tuoi familiari e a te ci pensiamo noi, l’importante è che tu sia fedele…»

L’elenco continua e ogni comandamento è accompagnato da uno sguardo eloquente alla pistola e al coltello. Poi Madre Natura gli prende la mano, gli punge il dito con un ago e fa gocciolare il sangue sul santino. Tira fuori un accendino e dà fuoco all’immagine sacra, lasciandola ad accartocciarsi sul tavolo. Prende le mani dell’altro e gliele inchioda sopra il fuoco tenendoci le sue sopra in una morsa d’acciaio, mentre il fuoco arroventa la pelle e la squama. Lui rimane immobile, denti stretti.

«Come carta ti brucio, come santa ti adoro, come brucia questa carta deve bruciare la mia carne se un giorno tradirò Cosa Nostra.» Pronuncia la formula che evoca l’inferno. Anzi, lo crea.

«Se sgarri, la tua carne brucerò con le mie mani», gli stringe le dita fino a fargli sentire che quello che sta dicendo è legge.

Si guardano negli occhi. Adesso appartiene a Cosa Nostra e Cosa Nostra gli garantirà benessere e protezione.

Segue un banchetto in cui tra una portata e l’altra passa un’ora. Tutti gli fanno i complimenti e gli stringono la mano, ricordandogli perché gli brucia. E gli danno due baci. Finalmente, dopo una lunga osservazione, è stato presentato e accettato nella famiglia. Non succede a tutti, solo a chi si dimostra pronto a tutto, obbediente, devoto. E soprattutto muto.

Se ne torna a casa. Qualche soffio di vento sale dal mare e si dimena tra le vie come un animale indomito, ma mortalmente ferito. L’umidità evapora dall’asfalto dando forma a miraggi da deserto. Quando era bambino cercava di toccare l’acqua di quelle figure sull’asfalto. Quando era bambino. Ma l’acqua spariva se lui si avvicinava. Adesso non è più un bambino. Anche se per un attimo gli piacerebbe correre dietro al miraggio e vedere l’acqua fermarsi e raffreddare la vampa. Si ricorda quando sua madre lo portava al mare. “Ricciolino” lo chiamava. Era veramente felice, ma la felicità è solo per i bambini. La vita è un’altra cosa. Si può essere abbastanza felici. Non di più. E lui lo sarebbe pure di più, se non fosse per quel parrino scassaminchia che gli fa venire la bile, il sangue amaro e i cinque minuti. I parrini in sagrestia devono stare. Guidare processioni, non rivoluzioni. Campare e lasciare campare. Questo qua invece esce, parla, fa. Ma gliela dà lui una calmata, così gli passa la voglia di fare, parlare e uscire. Vero come è vero che si chiama il Cacciatore.

Ciò che inferno non è
titlepage.xhtml
index_split_000.html
index_split_001.html
index_split_002.html
index_split_003.html
index_split_004.html
index_split_005.html
index_split_006.html
index_split_007.html
index_split_008.html
index_split_009.html
index_split_010.html
index_split_011.html
index_split_012.html
index_split_013.html
index_split_014.html
index_split_015.html
index_split_016.html
index_split_017.html
index_split_018.html
index_split_019.html
index_split_020.html
index_split_021.html
index_split_022.html
index_split_023.html
index_split_024.html
index_split_025.html
index_split_026.html
index_split_027.html
index_split_028.html
index_split_029.html
index_split_030.html
index_split_031.html
index_split_032.html
index_split_033.html
index_split_034.html
index_split_035.html
index_split_036.html
index_split_037.html
index_split_038.html
index_split_039.html
index_split_040.html
index_split_041.html
index_split_042.html
index_split_043.html
index_split_044.html
index_split_045.html
index_split_046.html
index_split_047.html
index_split_048.html
index_split_049.html
index_split_050.html
index_split_051.html
index_split_052.html
index_split_053.html
index_split_054.html
index_split_055.html
index_split_056.html
index_split_057.html
index_split_058.html
index_split_059.html
index_split_060.html
index_split_061.html
index_split_062.html
index_split_063.html
index_split_064.html
index_split_065.html
index_split_066.html
index_split_067.html
index_split_068.html
index_split_069.html
index_split_070.html
index_split_071.html
index_split_072.html
index_split_073.html
index_split_074.html
index_split_075.html
index_split_076.html
index_split_077.html
index_split_078.html
index_split_079.html
index_split_080.html
index_split_081.html
index_split_082.html
index_split_083.html
index_split_084.html
index_split_085.html
index_split_086.html
index_split_087.html
index_split_088.html
index_split_089.html
index_split_090.html
index_split_091.html
index_split_092.html
index_split_093.html
index_split_094.html
index_split_095.html