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«Mancano un sacco di piccioli.»
«Non ce l’ho. Devi aspettare. Le cose non vanno bene.»
«Ho già aspettato due mesi. Il tempo della pazienza finì.»
Nuccio fissa un uomo piccolo ed emaciato, che tiene gli occhi bassi e si contorce le dita per tenerle impegnate.
«Vuol dire che il regalino me lo farà tua figlia. Come si chiama… Serena. È un bel nome, Serena. Mi ricorda quando sei in barca in mezzo al mare.»
L’uomo tace e stringe la mandibola, poi sbotta: «Se la tocchi t’ammazzo».
«Che fai?»
Nuccio gli urla sulla faccia una raffica di «che fai» con la volata di una pistola che gli fa affondare progressivamente nella guancia, imprimendoci un cerchio violaceo. Il sudore della paura cola al contatto della canna, che promette un pezzo di ferro a un pezzo di carne.
«Ah, che minchia fai?»
«Niente, niente… aspetta e ti do tutto quello che vuoi. Dammi una settimana.»
«Vedi che sai ragionare, quando vuoi… Ma se fra una settimana non trovo i soldi, prima mi fotto tua figlia, poi faccio il falò coi tuoi mobili, e poi questa fa bum bum dentro al tuo cervello fituso!»
Quando Nuccio se ne esce, l’uomo si accascia su una sedia a dondolo.
Guarda il suo negozietto di mobili Casa dolce casa, la foto di Elvira che non c’è più e quella di sua figlia che studia all’università, primo anno di Architettura. Per lei fa ogni sforzo, perché è l’unico sogno che gli è rimasto. Ma ora vorrebbe non averla data a quel la luce cruenta.
Nuccio aggiusta la pistola dentro i jeans e si allontana come se niente fosse. Impara in fretta e ha quel di più di creatività rispetto agli ordini che gli consentirà di farsi strada presto. La storia della figlia è una sua iniziativa, sa quali metodi usare con gente così. E poi è da un po’ che la punta: farle un regalino non sarebbe male.
Come un lupo, ha divorato una preda troppo piccola per saziarlo, ma il sangue ha acceso in lui una fame più grande e l’istinto di una nuova caccia. Fiuta nell’aria l’odore delle vittime e comincio a seguirne le tracce. Per questo è fatto: dare la caccia, braccare lo preda, frugarne le viscere.