62
Il sole aveva perduto il suo calore ed era diventato bianco in mezzo ai rami spogli. Myrtel Haug si diresse verso lo spaventapasseri e lo spogliò. La testa di tulle era intatta e come copricapo lo spauracchio portava un asciugamano. Le braccia e le gambe erano fatte di ramoscelli e di un paio di tubi in ferro, il corpo sottile di paglia. Non passò più di qualche minuto prima che arrivassero dei corvi spuntati dal nulla e vi si appollaiassero, cominciando a beccare la paglia e a tirare via i fili dal corpo. Myrtel li scacciò e loro svolazzarono un po’ intorno, ma si ripresentarono subito. Ogni anno, prima che arrivasse la neve, gli orti venivano preparati per l’inverno. L’aratro avrebbe rivoltato le pianticelle nel terreno e le strisce di zolle marroni avrebbero avuto l’aspetto di un campo dissodato fino alla primavera successiva. Il gelo sarebbe arrivato creando uno strato di ghiaccio sottile e talmente lucido che di notte vi si sarebbero specchiate le stelle.
Udì il rumore del trattore in lontananza. Alcuni appezzamenti non sarebbero stati arati. Tra questi quello dietro allo spaventapasseri.
Myrtel restò immobile, ascoltando le impressioni che le trasmettevano quei giardini. Con il cappotto in mano. Gli orti somigliavano a coperte fatte di pezze, ma adesso tutto il verde era sfumato verso una tonalità sbiadita tendente al grigio. Nella siepe di rose le bacche erano marcite e diventate nere. I fiori di campo, le more, le giorgine, le ortiche, tutte le piante erano marroni e ricurve. Su quel posto aleggiava un pesante tanfo di fatiscenza.
In lontananza si udì il suono delle campane della chiesa di Sagene. C’era un motivo se non voleva cani nel giardino. Per quindici anni aveva tenuto gli occhi puntati su quella zona, su quella striscia dietro allo spaventapasseri, dove la bambina era sepolta. Il corpicino era grigio con lividi violacei quando l’aveva fatta rotolare dentro alla buca nella terra. Era stata seppellita nuda, perché nessuno potesse riconoscerla dai vestiti. Nel caso in cui l’avessero trovata. Ma non l’aveva mai trovata nessuno.