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«Il segreto è Safan. Il segreto del Documento J è quel maledetto scriba».

A parlare fu Max León, appeso alla colonna, scuotendo la testa a occhi chiusi.

Dal basso, gli si avvicinò il reverendo Abaddon Lotan.

«Che stai dicendo?».

Max riaprì gli occhi e guardò le lettere brillare tutt’intorno insieme a numerosi segni arcaici.

«È tutto così…. archeologico», mormorò quasi tra sé. «È questa la risposta… ed è sempre stata nella Bibbia stessa… nel passaggio che non abbiamo fatto altro che rivedere… quello in cui compare il rotolo…».

Davanti a lui si formò un’iscrizione.

Allora il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge» […] e lo scriba Safan lo presentò al re.

Secondo Libro dei Re 22:8

«È lo scriba Safan! Il segretario del re! È stato lui a portar via il rotolo precedente. Lo prese dal tempio e lo portò via».

Abaddon Lotan inclinò la testa.

«Dici sul serio?», sorrise. «E adesso dove sta? Diavolo!».

Max chiuse gli occhi.

«Lo saprai…», e sorrise con le palpebre chiuse. «Ma prima devi smettere di picchiare tua figlia, maledetto figlio di puttana. Capito? Sii uomo! Secondo: devi rinunciare all’istante alla tua falsa carica di predicatore, perché non sei altro che un infame essere satanico. Hai creato tu stesso Satana a furia di parlare tanto di lui, eppure sfrutti la sua orrenda figura e il timore reverenziale che provoca per sottomettere persone e popoli, per farti adorare come presunto guaritore o esorcista. È finita, stronzo. Balordo infame. Non ci sarà più nessun “reverendo”. Terzo: smetterai di propagare quelle che sai bene essere menzogne. E smetterai da subito di istruire la gente su Dio, perché tu non sai niente di Dio, né sei niente per lui se non un calunniatore, un imbroglione, un maledetto criminale della manipolazione. Quarto: slegaci tutti quanti, altrimenti non ci sarà alcun Documento J. Hai capito, brutto pezzo di merda?».

Con gli occhi vitrei, Abaddon Lotan lo guardò con attenzione, sudando.

«Ti strapperò le palpebre, maledetto!».

«Fa’ come ti dice», intervenne Ken Tarko, radio alla mano. «Il presidente sta già atterrando alla base di Mashabim. Da lì prenderà una jeep e ci raggiungerà in venti minuti. Slegali».