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A meno di mezzo chilometro di distanza, nel cubicolo buio e claustrofobico illuminato solo dai monitor, il biondo Isaac Vomisa disse al collega: «C’è di peggio. La contaminazione persiana della Bibbia non riguarda solo il Nuovo Testamento. Intendo dire che non ha deformato solo il cristianesimo».
Moshe Trasekt smise di bere il suo caffè bollente.
«Di cosa parli? Per caso la bestia blu a tre teste nata in Persia ha parlato anche con Mosè?». Sogghignò.
Isaac si alzò in piedi. Indicò l’inquietante fotografia dell’autore dell’attentato.
Sotto la faccia da psicopatico c’era scritto: “Cerinto Dionisio Epagelio ASMV71-162, alias Creseto Montiranio. Psicosi cerebrale dissociativa dovuta a terrore religioso indotto durante l’infanzia”.
«Quest’uomo è la chiave di tutto. Il suo nome contiene tutti gli indizi necessari a decodificare questo enigma».
«Adesso mi dirai che il suo nome parla di un mostro blu inserito nel Tanakh? Non ricordo che ci siano mostri blu nel Tanakh». Moshe sorseggiò il caffè.
«Quello che stai per leggere fu scritto nel 1971, proprio l’anno in cui è nato ed è stato battezzato questo sacerdote suicida».
Isaac digitò sulla tastiera: ASMV71-162.
Sullo schermo comparve un testo:
Il giudaismo aveva un solo Dio, considerato l’autore di tutto, del bene del male. Ma quando gli Ebrei tornarono [dalla prigionia a Babilonia, tra il 458 e il 440 a.C. circa] sorse uno spirito del male. Satana, parola che in ebraico significa “avversario”. […] Satana, in eterna lotta con Dio, non compare nei testi biblici precedenti all’esilio [o prigionia a Babilonia]. Satana compare per la prima volti nei libri redatti durante la dominazione persiana ([come in] Cronache, Giobbe).
Insieme a Satana, gerarchie e orde di angeli e demoni entrarono nella concezione giudaica. […]
La religione persiana era dualista, ossia dipingeva un universo in cui esistevano il principio del bene e il principio del male, indipendenti l’uno dall’altro e quasi ugualmente potenti [due dèi superiori anziché uno]. […] Ma il giudaismo non arrivò mai a essere totalmente dualista [come invece era la religione persiana]. Non si diede mai allo spirito del male l’opportunità di vincere Dio.
Isaac Asimov, The Land of Canaan, 1971, p. 162
Moshe rimase con gli occhi spalancati, immobile. Restò con la tazza a mezz’aria. Si voltò verso Isaac.
«Non capisco. Cosa vuol dire?»
«Satana non esiste».
«Come dici?»
«Questo è il segreto di tutti i segreti». Isaac si alzò. «Questo è l’enigma della Bibbia. Satana è stato inventato dai Persiani per spaventarci. Furono i Persiani a inserirlo nella Bibbia. Loro lo trapiantarono nella religione ebraica. Distrussero il Tanakh».
«Non è possibile…».
«Il monoteismo ebraico ebbe fine quando i Persiani inserirono Satana nella Bibbia. Fino ad allora era esistito un solo Dio autore di ogni cosa, l’unico potere dell’universo. Adesso abbiamo un altro tipo da temere. All’improvviso viviamo in un universo dualistico, con un’entità maligna. Proprio come i Persiani».
«Ma… un momento… Satana non è un Dio».
«Dici così. Ma lo temi. Questo si chiama politeismo».
«No, no, no».
«Ascoltami». Gli prese i polsi. «È come nel caso di Cerinto. È la stessa cosa. Un tempo esisteva il monoteismo vero. Poi lo distrussero. Distrussero la rivelazione di Mosè. Oggi crediamo in una verità alterata. In una religione persiana».
Isaac tornò a studiare gli schermi e a ricontrollare tutto da cima a fondo. «La religione in cui oggi credono milioni di persone del nostro popolo è un miscuglio, una menzogna. Sono certo che i rabbini lo sanno».
Moshe deglutì. «No, no, no».
Guardò gli angoli del soffitto. Notò di nuovo quel movimento: le tre piccole telecamere di sicurezza iniziarono a far ruotare le lenti verso di loro.
Si spaventò.
Anche Isaac le notò. «Forse il nostro governo sa tutto quanto. Non credi?», sussurrò al collega. «Forse a qualcuno non piacerà che tu e io continuiamo a indagare su questa faccenda. Cosa ne dici? Vuoi proseguire?».
Moshe deglutì di nuovo. Non rispose.
Isaac gli disse: «Senti. Stiamo solo indagando su un sacerdote che si è fatto saltare in aria e che ha assassinato il nostro ambasciatore. È così che si fa crollare un’organizzazione terroristica. Io dico di andare avanti».
Si scambiarono una rapida occhiata.
Fuori, un uccello gracchiò.