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Nel monte Sion, dentro l’acqua fredda del tunnel di Ezechia, la bionda Clara Vanthi disse all’imponente e barbuto leader terrorista, Hussein Zatar, nel suo maglione nero: «Dobbiamo risalire». Di nuovo guardò verso l’alto. «Da questi tunnel si può accedere al palazzo attraverso il canale Warren». Indicò in avanti, verso la fragorosa cascata. «Il canale Warren è l’accesso sotterraneo che tremila anni fa utilizzò Davide per salire alla fortezza di Sion ed espugnarla per la prima volta. Così fu conquistata Gerusalemme. Così iniziò lo Stato ebraico».
Il terrorista alzò gli occhi.
«Ma davvero credete che ci sia ancora una sala del trono dopo tremila anni? Là sopra c’è un quartiere pieno di case!».
«Nella montagna c’è una fortezza. La scoprì nel 2005 l’archeologa Eilat Mazar. È la struttura chiamata Large Stone Structure, l’area G, strato X di Yigal Shiloh, livello archeologico 10-B, età del Ferro. L’ho già esplorato con gli archeologi che avete assassinato. Sono i resti del palazzo di Davide di cui si servì anche il suo successore Giosia».
Il terrorista sorrise.
«Molto bene, piccola. Portate le corde. Andiamo, a scalare questo pozzo. Legate anche lei».