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«Dev’essere questa la risposta a tutto», continuava a gridare Max León in Turchia, nella cripta della basilica di Efeso. Continuava a sparare contro il versetto inciso sul muro. Secondo Libro dei Re, 22:8: “Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safan: ‘Ho trovato nel tempio il libro della legge’”.

«Sei davvero impazzito, Max León!», gli gridò Serpia Lotan.

«Insisto: se questo versetto descrive la comparsa di un rotolo falso, allora farò in modo che compaia anche l’altro, quello vero! È dietro questo maledetto muro. Qui dietro dev’esserci la fonte J!».

Tutta la parete intorno al versetto andò in frantumi e con essa l’immenso aborto a sei ali con sei artigli di leone, sei zampe di toro e quattro teste umane e animali.

«Aspetta, Max León!», lo trattenne John Apostole. «Stai distruggendo la vera pista! È questo maledetto murale, questo mostro!».

Max continuò a sparare con la sua mitragliatrice Mendoza e con la pistola sable Bernardo Reyes.

«Voglio la verità! E la verità ci renderà liberi! Qui dietro c’è la versione originale della Bibbia! È qui che l’apostolo Giovanni l’ha nascosta! O dove la trovò. Tutto si può indagare! Tutto si può risolvere, tutto deve essere scoperto! Il mio lavoro è scoprire la verità!».

John Apostole lo afferrò per il collo.

«Basta, Max León! La pista è questa bestia! Il documento J non si trova qui. Qui c’è solo la chiave!».

Max si fermò. L’aria era satura di polvere. Sulla parete scrostata Max notò le piccole lettere sulla punta delle sei ali del mostro. Erano separate come in una stella.

IS EZ
28 28
16 14

Si voltò verso John Apostole.

«E questo cos’è?»

«Il documento J è nel monte Sion, non qui. È sempre stato nel monte Sion, perché è lì che lo nascose la nostra R. Perché credi che l’ambasciatore Moses Gate stia trasmettendo da quella montagna gli scavi archeologici di Gerusalemme?».

Sul viso di Max si dipinse la meraviglia.

«Okay, allora che diavolo ci facciamo qui?»

«Gli archeologi non hanno trovato il rotolo», gli mostrò lo schermo del cellulare. «Creseto Montiranio lo sapeva. La nicchia in cui stavano cercando gli archeologi era vuota. La chiave è qui, in questa tomba. Qui dev’esserci la mappa».

«La mappa?».

John Apostole camminava davanti al murale a pezzi, al mostro dalle sei ali. E si girò verso Serpentia Lotan.

«Che sono queste maledette lettere?». Le indicò con la mitragliatrice.

L’affascinante donna sorrise a entrambi.

«Mio padre sta già entrando nel sito». Guardò in alto. «Mi chiedo cosa farà quando vi vedrà, quando saprà che mi avete fatto del male».

Max e John ascoltarono gli scricchiolii sul soffitto, i cigolii tra le rocce. Dalle fessure cominciò a cadere la polvere. Max León le gridò: «Diccelo, maledetta strega! Che sono questi numeri?», e le si slanciò addosso puntandole in faccia la mitragliatrice HM4S. «Sei molto bella, ma posso rifarti i connotati in cinque secondi».

La donna rise.

«Invece non lo farai, vigliacco della malora! Non hai le palle! Non sei un uomo, sei una nullità! Non sei niente in confronto a mio padre!».

Sulla parete John cominciò ad accarezzare quelle piccole lettere.

«Devono essere versetti», e cominciò a sillabare. «Is 28 16, Ez 28 14», poi si girò verso Max. «Devono essere dei versetti biblici».

Max lo chiese a Serpentia Lotan, passandole la canna della mitragliatrice tra le labbra.

«Sono versetti?».

Quella sorrise.

«Sì, sono versetti, ma voi siete così stupidi che non saprete che farvene. Isaia 28:16 ed Ezechiele 28:14».

«Cosa significano?». Le infilò la pistola in bocca.

La bella ragazza chiuse gli occhi.

«“Ecco, io, Jahvè, pongo in Sion la pietra preziosa, angolare, da fondamenta”».

«Questo già lo abbiamo visto prima», si intromise John Apostole. «Che dice l’altro?»

«Tu, grande cherubino protettore, ti posi sul monte santo di Dio, in mezzo a pietre di fuoco”», recitò John, che aveva rapidamente cercato la citazione su internet.

«Anche questo lo abbiamo già visto», disse John Apostole a Max León.

«Un momento…», disse quest’ultimo, «grande cherubino?». Osservò il murale dell’enorme aborto con sei ali, artigli di leone e zampe di toro, quindi guardò Serpentia Lotan. «Per caso questo è un cherubino? Il “cherubino” è questo maledetto mostro?».

Serpia sorrise.

«Nel cherubino sta il segreto di tutto. Nel cherubino risiede il segreto della Bibbia. I cherubini sono babilonesi».

L’enigma dell’ultima profezia
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