L’importanza del mezzo
Che il colore sia traditore lo si impara fin da piccoli: i ciottoli tanto colorati e scintillanti appena pescati da una pozza marina diventano anonimi sassi grigiastri quando a casa li si toglie asciutti dal secchiello.
La trasformazione è dovuta al fatto che la luce cambia passando da un mezzo di trasmissione – diciamo l’aria, per esempio – a un altro, come l’acqua. In quest’ultima la luce viaggia più lentamente che nell’aria, e questo spiega perché i raggi di luce si piegano quando passano in limpide pozze dal fondo roccioso, ingannandoci sulla loro profondità.5 Questo cambiamento di velocità, caratterizzato da una quantità detta "indice di rifrazione" del materiale, determina l’intensità della diffusione della luce: maggiore è il cambiamento dell’indice di rifrazione, maggiore è la diffusione. Quindi, quando la luce colpisce la superficie di un ciottolo asciutto, passando dall’aria alla roccia subisce un cambiamento maggiore dell’indice di rifrazione di quando passa dall’acqua alla roccia se il ciottolo è bagnato, e ne viene diffusa una quantità maggiore, invece di essere riflessa direttamente verso il nostro occhio. Ecco perché il ciottolo asciutto sembra più pallido e gessoso di quello bagnato.
Ma lo stesso effetto può distruggere la brillante promessa dei pigmenti: stupendi come polvere asciutta, possono diventare scuri oppure semitrasparenti quando vengono mescolati con un agente legante come l’olio di lino. Questa diminuzione di brillantezza, che si verifica quando un pigmento si unisce al mezzo liquido di una vernice, è ciò che sgomentava Yves Klein e lo portò alla sua ricerca chimica di un nuovo legante che esaltasse la qualità vibrante del pigmento puro. I principali agglomeranti prima del XV secolo erano l’acqua (negli affreschi), la colla o l’albume d’uovo (nei manoscritti miniati) e il tuorlo (nei dipinti a tempera su tavole). Quando gli artisti cominciarono a usare gli oli, che hanno un indice di rifrazione più alto, scoprirono che alcuni dei pigmenti più preziosi perdevano parte della loro bellezza: l’oltremare diventa più scuro, il vermiglione meno coprente, il bianco calce quasi trasparente. Altri furono cambiamenti in meglio: negli oli i colori traslucidi come le lacche rosse diventano non solo più trasparenti ma più caldi, e producono un effetto più vivo quando vengono stesi in strati sottili su altri colori.
Quindi il colore di una vernice non dipende solo dal pigmento, ma anche dal legante fluido, nonché dalle caratteristiche riflettenti e assorbenti della superficie su cui viene stesa, dalla consistenza della finitura e dalla forma e dalla dimensione delle particelle medesime, per non parlare degli effetti dell’invecchiamento, che saranno trattati nel Capitolo 11. Ecco perché, anche se mi occuperò essenzialmente delle sostanze che sono state estratte, sintetizzate, polverizzate e purificate per conferire colore alle vernici, non posso trattare l’argomento della fabbricazione di colori per Belle Arti senza prendere ogni tanto in considerazione la tecnologia dei coloranti nel suo complesso, compresi i leganti.