PENSIERI SUI MIRACOLI [ 1 ]
[ 1 ] Il 24 marzo 1656, a Port-Royal de Paris, la piccola Marguerite Périer, nipote di Pascal, fu guarita improvvisamente da una grave fistola lacrimale in suppurazione da tre anni. Questa guarigione si produsse in seguito al contatto con una reliquia della croce di Cristo. Esaminato il caso, l’arcivescovo di Parigi concluse per il miracolo, e Parigi affluì a Port-Royal. Proprio allora, scrive Gilberte Périer di suo fratello, «Dio gli ispirò un’infinità di pensieri mirabili sui miracoli». Da questo primo lavoro doveva uscire, come la farfalla dalla crisalide, il progetto di elaborare un’apologia della visione cattolica del mondo. Rapidamente, Pascal comprese che il miracolo, puntuale ed effimero, poteva parlare solo a pochi uomini, e in primo luogo ai testimoni. Tolse i dossier «Miracoli» dal progetto di apologia, e forgiò l’argomento del «miracolo sussistente», il dispositivo profetico della Bibbia, unico al mondo.