[PREROGATIVE DEL POPOLO EBRAICO 2]
Vedo la religione cristiana fondata su una religione precedente, in cui ecco che cosa trovo di positivo [ 1 ].
Non parlo qui dei miracoli di Mosè, di Gesù Cristo e degli apostoli, perché di primo acchito non sembrano convincenti e io qui voglio solo mettere in evidenza tutti i fondamenti della religione cristiana che sono incontestabili e non possono essere messi in dubbio da nessuno.
È certo che vediamo in molti luoghi del mondo un popolo particolare, separato da tutti gli altri popoli, che si chiama popolo ebraico.
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Vedo dunque fondatori di religioni in molti luoghi del mondo e in tutti i tempi. Ma non hanno né una morale che possa piacermi, né delle prove che possano convincermi. So così che avrei rifiutato ugualmente la religione di Maometto, quella della Cina, quella degli antichi Romani, quella degli Egiziani, per un semplice motivo: non essendoci in una più segni di verità che nell’altra, né alcunché capace di determinarmi necessariamente, la ragione non può inclinare verso l’una a preferenza dell’altra.
Ma, mentre vado così considerando questa incostante e bizzarra varietà di costumi e credenze nei diversi tempi, trovo in un angolo del mondo un popolo particolare, separato da tutti gli altri popoli della terra, il più antico di tutti, e le cui storie precedono di molti secoli le più antiche conosciute.
Trovo dunque questo popolo grande e numeroso, uscito da un uomo solo, che adora un unico Dio, e si conduce mediante una Legge che dicono aver avuto dalla sua mano. Sostengono di essere gli unici al mondo cui Dio abbia rivelato i propri misteri, che tutti gli uomini sono corrotti e in disgrazia presso Dio, tutti abbandonati ai loro sensi e alla loro intelligenza, donde vengono gli strani traviamenti e i mutamenti continui che accadono tra loro, di religione e di costume, mentre essi rimangono inamovibili nella loro condotta; ma Dio non lascerà eternamente gli altri popoli in tali tenebre, verrà per tutti un Liberatore, e loro sono al mondo per annunciarlo agli uomini, sono costituiti apposta per essere i precursori e gli araldi di quel grande avvento, e per chiamare tutti i popoli a unirsi con loro nell’attesa del Liberatore.
L’incontro con questo popolo mi sorprende e mi sembra degno di attenzione.
Considero la Legge che si vantano di aver ricevuto da Dio, e la trovo mirabile. È la prima di tutte le leggi, tanto che prima ancora che la parola legge fosse in uso presso i Greci, già da mille anni l’avevano ricevuta e osservata ininterrottamente. Così trovo strano che la prima legge del mondo risulti anche la più perfetta, al punto che i più grandi legislatori ne hanno derivato le loro, come appare dalla legge delle Dodici Tavole di Atene, che fu poi ripresa dai Romani, e come sarebbe facile dimostrare, se Giuseppe e altri non avessero trattato abbastanza di questo argomento. [694]
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(Profezie.
Giuramento che Davide avrà sempre dei successori.
Geremia [ 2 ]). [695]
[ 1 ] Ciò che trovo di positivo: questa formula, caratteristica dei «fondamenti», apre i tre saggi di redazione di «Prerogative del popolo ebraico».
[ 2 ] 33, 20-23.