IL SOMMO BENE [ 1 ]
Disputa del sommo bene.
Ut sis contentus temetipso
et ex te nascentibus bonis.
C’è contraddizione, perché alla fine consigliano di uccidersi.
Che vita felice, da cui ci si libera come dalla peste [ 2 ]! [180]
[ 1 ] Il dossier «Il sommo bene» riunisce due soli frammenti. Se il loro tema è comune (ciò che spiega la loro riunione in seno a un dossier) diversa è la prospettiva di ciascuno dei due. Il primo prosegue, a proposito della concezione del sommo bene, l’attacco del dossier «Filosofi» contri gli stoici. Il secondo afferma che Dio solo è il sommo bene: appartiene al secondo pannello dell’apologia, «Conoscenza di Dio», come Pascal ha sottolineato intitolandolo «Seconda parte». Lo si troverà subito dopo la «Prefazione della seconda parte».
[ 2 ] Il titolo del dossier e quello del frammento vengono dall’Augustinus di Giansenio, «Dello stato di pura natura», capp. 1-9. «Sapientem suum dixerunt [stoici] sola virtute contentum, etiam in Phalaridis tauro esse beatissimum»: il saggio stoico si pretende felice in mezzo alle peggiori sofferenze... e tuttavia, in caso di sofferenza, ammette il suicidio. E Giansenio ironizza: «Che vita felice, di cui non si gode se non chiamando in aiuto la morte!». Parafrasa qui la Lettera 155 di sant’Agostino, che chiedeva: «L’uomo non sarà felice se non disfacendosi di questa vita felice come di una peste?». Pascal condensa i due testi. Seneca è continuamente il bersaglio di Giansenio: la citazione: «Ti basti tu stesso e la felicità che viene da te» (Lettere a Lucilio, XX, 8) si trova in Giansenio nel trattato Dell’eresia pelagiana, V, 1.